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CURIOSITÀ 07 OTTOBRE 2025

Svelato il mistero della nave fantasma Endurance

Matteo Polimeni

Matteo Polimeni

Editor e videomaker

Editor e videomaker con l’anima da storyteller. Mi muovo tra design, arte e architettura, giocando con la comunicazione.

La vicenda della nave Endurance di Ernest Shackleton è una di quelle affascinanti leggende che non smettono mai di stupire, anche più di un secolo dopo.
Costruita nel 1912 in Norvegia l’Endurance avrebbe dovuto incarnare la forza e l’ingegno dell’uomo contro la natura. Eppure, il suo destino fu tutt’altro che trionfale. La nave rimase intrappolata tra i ghiacci dell’Antartide e da quel momento la vicenda divenne il simbolo di una delle più incredibili storie di sopravvivenza mai raccontate.
Oggi, grazie a un nuovo studio condotto da ricercatori finlandesi, si scopre che la nave forse non era così indistruttibile come si è sempre creduto.

La storia della nave di Shackleton che sfidò l’Antartide

Nel 1914, il capitano Ernest Shackleton partì con un obiettivo tanto ambizioso quanto folle: attraversare l’Antartide a piedi, da un capo all’altro. A bordo dell’Endurance, lui e i suoi 27 uomini salparono da Plymouth, Inghilterra, verso il Mare di Weddell. Ma il 19 gennaio 1915 il sogno si infranse: il ghiaccio imprigionò la nave, bloccandola in una morsa che si sarebbe rivelata fatale.
Per dieci lunghi mesi l’equipaggio tentò di liberarsi, mentre le lastre di ghiaccio scricchiolavano e le temperature precipitavano. Alla fine Shackleton dovette arrendersi e ordinare l’abbandono della nave, che affondò definitivamente il 21 novembre 1915.
Da quel momento iniziò la vera epopea: uomini e comandante sopravvissero per oltre un anno su un iceberg, nutrendosi di scorte limitate e resistendo al freddo estremo. Quando tutto sembrava perduto, Shackleton decise di rischiare il tutto per tutto. Con cinque compagni partì a bordo di una piccola scialuppa, la James Caird, attraversando più di 1.000 chilometri di mare tempestoso fino alla Georgia del Sud, dove finalmente riuscì a chiedere aiuto.
Tutti i membri dell’equipaggio furono salvati, e da allora la spedizione è rimasta un esempio di resilienza, leadership e tenacia umana.
Nel 2022, a oltre un secolo di distanza, il relitto dell’Endurance è stato ritrovato a 3.000 metri di profondità nel Mare di Weddell, perfettamente conservato dal gelo. Un ritrovamento che ha riacceso l’interesse mondiale per questa straordinaria avventura.

Il nuovo studio rivela il motivo dell’affondamento

Il recente ritrovamento però è solo la punta dell’iceberg. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Polar Record dal professor Jukka Tuhkuri dell’Università Aalto in Finlandia, l’Endurance non era affatto la nave più robusta della sua epoca. Anzi, presentava diverse carenze strutturali che potrebbero averne causato l’affondamento.
Analizzando documenti, diari di bordo e lettere di Shackleton, i ricercatori hanno scoperto che la nave aveva un motore di grandi dimensioni che indeboliva la parte centrale dello scafo e mancava di travi diagonali, un rinforzo fondamentale per resistere alla pressione dei ghiacci. Il nuovo studio smentisce anche la teoria secondo cui fu la perdita del timone a causare l’affondamento: la verità è che lo scafo stesso subì danni estesi, con deformazioni al chiglia, al timone e alle travi del ponte. In pratica, la nave non era costruita per resistere al tipo di ghiaccio del Mare di Weddell.
Non solo, dalle ricerche fatte sembra che il capitano Shackleton ne fosse consapevole. In una lettera inviata alla moglie nel 1914, confessava che l’Endurance non era solida come altre navi su cui aveva navigato. Anni prima, lui stesso aveva suggerito l’aggiunta di rinforzi diagonali a un’altra nave polare, la Deutschland, che infatti sopravvisse a condizioni simili. Dunque, la domanda da porsi è perché decise di partire comunque nonostante questa grave anomalia strutturale? Ci sono varie ipotesi: forse per pressioni economiche o mancanza di tempo. Forse non sapremo mai il perché di questa scelta, ma almeno abbiamo scoperto i veri motivi che hanno portato all’affondamento dell’Endurance.

Svelato il mistero della nave fantasma Endurance
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