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BUONO A SAPERSI 17 OTTOBRE 2023

Non devi pagare la multa dell'autovelox: la sentenza cambia tutto

Le multe non sono mai gradite, ma quelle che si accettano con più fatica sono spesso quelle legate a un’infrazione determinata dall’autovelox.

Gli automobilisti si ingegnano in ogni modo per provare a eludere una punizione che, nella maggior parte dei casi, è dovuta, nonché figlia di un comportamento scorretto alla guida.

Esistono però circostanze specifiche in cui digerire la sanzione è molto difficile, perché la si vive come un’ingiustizia. Basti pensare ai numeri di autovelox disseminati per le strade italiane nell’estate 2023.

Ciò che maggiormente fa arrabbiare è superare il limite di una manciata di chilometri orari e vedersi addebitare una multa salata. Ora una sentenza cambia tutto.

Quando gli autovelox non sono a norma?

La legge tutela gli automobilisti, a volte anche quelli indisciplinati. Conoscere i propri diritti in quanto a codice della strada, può talvolta evitare un esborso economico importante.

Iniziamo col dire che la multa si può annullare se l’autovelox non è opportunamente segnalato: il cartello che serve a avvisare della presenza del rilevatore elettronico di velocità dev’essere ben visibile. Questo perché, almeno nelle intenzioni, l’autovelox è uno strumento di prevenzione e non punitivo.

In tal senso la legge parla chiaro: il dispositivo deve essere segnalato un chilometro esatto prima dell’apparecchio. Inoltre deve essere a debita distanza dal segnale che indica il cambio dei limiti di velocità.

La sentenza della Corte di Cassazione del 31 agosto 2023 farà giurisprudenza per molti automobilisti: un cittadino ha vinto la causa contro il proprio Comune che aveva emesso una multa di 550€ con decurtazione dei punti.

La multa è stata annullata in quanto la Cassazione ha riconosciuto che il cartello con il limite di velocità era posizionato a meno di un chilometro di distanza dall’autovelox.

In una estate 2023 caldissima sul fronte meteorologico e delle multe, è perlomeno arrivato un po’ di respiro sul sistema di rilevamento della velocità media tutor: le rilevazioni, infatti, sono sospese in parte delle autostrade a causa dei cantieri presenti sulla rete.

Come si può contestare un autovelox?

La distanza del cartello di avvistamento dall’apparecchio che rivela la velocità non è l’unica regola che vigili e stradale devono seguire. Una multa diventa contestabile anche se la segnaletica stradale è difficilmente leggibile o nascosta. Allo stesso modo un autovelox deve fotografare non solo la targa, ma anche l’intera infrazione.

Una multa con autovelox deve inoltre essere contestata immediatamente dagli agenti che hanno rilevato l’infrazione.

Nel caso in cui si voglia fare ricorso, sarà necessario inviare alla Polizia la comunicazione con i dati dell’effettivo conducente. Il ricorso al Giudice di Pace dovrà avvenire entro 30 giorni dalla notifica della multa. La procedura si può eseguire inviando raccomandata A/R alla cancelleria del giudice. È necessario pagare il contributo unificato, pari a 43 euro, eventuali spese legali e la marca da bollo di 27 euro.

Un’alternativa è fare ricorso al Prefetto, inoltrandolo entro 60 giorni dalla notifica, sempre per mezzo di una raccomandata all’organo di Polizia che ha eseguito il verbale autovelox oppure direttamente al prefetto stesso.

Il ricorso è da considerarsi accolto se entro 180 giorni dall’invio alla Polizia, o 210 giorni al Prefetto, non si riceve risposta. Se viene rifiutato, è possibile fare ricorso nuovamente al giudice di pace nei 30 giorni successivi.

Nel caso in cui si perda la contestazione, bisognerà pagare la sanzione maggiorata rispetto a quella originaria, oltre a eventuali spese processuali.

Insomma, contestare una sanzione può rivelarsi più dispendioso della sanzione stessa. Per questa ragione è meglio valutare bene la possibilità di successo di una contestazione prima di attuarla.

Non devi pagare la multa dell'autovelox: la sentenza cambia tutto
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