Perché si usa il termine virale? Quando si parla di new media, social network e community, il termine “virale” compare sempre più spesso. Ma cosa si intende esattamente con questa parola, se connessa alle cosiddette tecnologie 2.0? Si definisce “virale” un contenuto che si diffonde molto rapidamente tramite i nuovi mezzi di comunicazione. Il termine proviene dalla parola “virus” perché il messaggio, proprio come la temibile entità biologica da cui prende il nome, viene trasmesso da persona a persona, espandendosi a macchia d’olio. Ciò che rende virale un contenuto è senza dubbio il forte grado di coinvolgimento che porta con sé, unito alla capacità di “attecchire” in una o più comunità virtuali, le quali possono ricondividerlo in modo rapido e gratuito. Il contenuto può avere diverse forme: dal classico video, all’advertising, dai giochi online, a foto o messaggi postati sui social network, dai siti web ai software. Tali argomenti, se interessanti e di tendenza, vengono copiati, linkati e condivisi dai differenti utenti. Ultimamente però si definisce virale non solo il contenuto… ma anche il suo contenitore! Ne sono un esempio i selfie. Questa tecnica fotografica che ha sostituito l’autoscatto si è diffusa ad ampio spettro, attirando anche l’attenzione delle società e delle agenzie pubblicitarie, che l’hanno adottata per le loro campagne di marketing.