Certe scoperte archeologiche riescono a farci viaggiare nel tempo, ma alcune sembrano uscite direttamente da un racconto leggendario. È il caso della cosiddetta Principessa Rossa, un antico scheletro femminile rinvenuto in Cina che ha lasciato gli scienziati senza parole. Non solo per le sue condizioni eccezionalmente conservate, ma soprattutto per un dettaglio a dir poco unico: i suoi denti sono tinti di rosso. Un fatto mai documentato prima in ambito archeologico, che ha aperto interrogativi affascinanti sulle pratiche culturali, simboliche e sociali di un’epoca lontanissima.
La scoperta ha attirato immediatamente l’attenzione internazionale, non solo per il suo valore scientifico, ma anche per le implicazioni culturali che emergono da un gesto così preciso e ricercato. Chi era questa donna? E perché tingere i denti proprio di rosso? La risposta potrebbe intrecciarsi con significati profondi, legati al potere, al sacro e alla bellezza.
Scoperto il corpo di una donna con i denti rossi
Il ritrovamento è avvenuto nel sito di Xiaomintun, un villaggio in Cina che fu parte della civiltà di Anyang, risalente a oltre 3mila anni fa. L’analisi del corpo ha rivelato che si trattava di una donna di alto rango, probabilmente una figura aristocratica o spirituale. La caratteristica che ha lasciato perplessi i ricercatori è la presenza di una pigmentazione rossa sui denti anteriori, ottenuta con una sostanza a base di cinabro, un minerale ricco di mercurio.
Questa colorazione non è il risultato di un fenomeno naturale o post-mortem, ma di un trattamento intenzionale, applicato con estrema precisione durante la vita della donna. Si tratta della prima evidenza archeologica conosciuta di pigmentazione dentale in epoca antica. I ricercatori hanno escluso l’uso del cinabro per motivi di salute o terapeutici, e non si tratta neppure di una contaminazione rituale avvenuta dopo la morte, come si era ipotizzato inizialmente.
La posizione del corpo, le offerte funerarie ritrovate accanto al sepolcro e il contesto culturale suggeriscono che questa Principessa Rossa fosse una figura importante, forse con ruoli religiosi o politici di spicco. L’atto di colorare i denti, quindi, potrebbe essere stato un segno distintivo di status, identità o appartenenza a una classe elitaria.
L’importanza del colore rosso nella cultura cinese
Per comprendere a fondo questa pratica, bisogna considerare il valore che il colore rosso ha avuto — e continua ad avere — nella cultura cinese. Il rosso, sin dall’antichità, è simbolo di prosperità, forza vitale, fortuna e protezione contro il male. È associato al fuoco, alla passione, alla regalità e all’energia yang. Non a caso, ancora oggi è il colore dominante nei matrimoni, nelle feste tradizionali e nei simboli di buon augurio.
Ma il rosso ha anche una forte connotazione rituale e cosmica. In epoca Shang, a cui risale la tomba della Principessa Rossa, il cinabro era utilizzato nei riti religiosi e funebri, per sottolineare la connessione con l’aldilà, la rinascita e l’immortalità. Applicare il pigmento direttamente sui denti di una persona viva poteva quindi avere un duplice valore: estetico e simbolico, terreno e spirituale.
Nel contesto di una società fortemente gerarchica e profondamente legata ai cicli della natura e alle divinità, tingere i denti di rosso poteva rappresentare un atto di potere e di trasformazione, forse riservato solo a figure femminili di altissimo livello.