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CURIOSITÀ 24 MAGGIO 2025

Scoperto un nuovo pianeta nano oltre Plutone

Christian Casale

Christian Casale

Giornalista e videomaker

Conduttore e giornalista con lunga esperienza in radio e televisione in ambito nazionale. Per professione e passione mi occupo di videomaking, con una particolare propensione alla post produzione. Amo la divulgazione e lo sport.

C’è qualcosa di nuovo e affascinante ai confini più remoti del Sistema Solare, ben oltre l’orbita di Plutone. Un oggetto celeste sconosciuto, avvolto nell’oscurità e distante miliardi di chilometri dalla Terra ha attirato l’attenzione degli astronomi di tutto il mondo.

Dopo settimane di osservazioni silenziose e verifiche rigorose, è arrivata la conferma ufficiale: si tratta di una scoperta che potrebbe cambiare la nostra comprensione del cosmo esterno.

Si chiama 2024 JW$\_{55}\$ ed è distante 13 miliardi di km

Un nuovo corpo celeste è entrato ufficialmente a far parte della famiglia dei pianeti nani del Sistema Solare. Si chiama 2024 JW$\_{55}\$ e la sua scoperta è stata annunciata dal team di astronomi dell’Osservatorio Subaru, situato alle Hawaii, in collaborazione con il programma internazionale Outer Solar System Origins Survey (OSSOS).

Il nuovo oggetto transnettuniano si trova a circa 13 miliardi di chilometri dalla Terra, una distanza che lo colloca ben oltre l’orbita di Plutone e nella remota regione conosciuta come fascia di Kuiper estesa. Ci sono volute settimane di analisi per confermare che si trattasse effettivamente di un corpo orbitante attorno al Sole e non di una cometa passeggera o di un artefatto visivo.

Le sue dimensioni sono ancora oggetto di studio, ma le stime preliminari indicano un diametro compreso tra i 450 e i 600 chilometri, dimensioni che lo renderebbero abbastanza grande da raggiungere l’equilibrio idrostatico, ovvero la forma sferica causata dalla propria gravità. È questo uno dei criteri fondamentali per essere classificato come pianeta nano, secondo la definizione dell’Unione Astronomica Internazionale.

La sua orbita è altamente eccentrica e molto inclinata rispetto al piano dell’eclittica. Impiega circa 840 anni per compiere un’orbita completa attorno al Sole. Questo tipo di traiettoria lascia supporre che JW$\_{55}\$ sia stato “spinto” nella sua posizione attuale da influenze gravitazionali passate, forse legate a incontri ravvicinati con altri oggetti massicci o con uno dei pianeti giganti.

La scoperta è stata possibile grazie a una nuova tecnica di rilevamento ottico ad altissima sensibilità, sviluppata per captare riflessi debolissimi di luce solare su oggetti estremamente lontani e piccoli. Le osservazioni sono state confermate anche da telescopi in Cile e in Canada, consolidando i dati e garantendo la validità dell’annuncio. Dopo il recente studio sulle pulsazioni di luci nello spazio, il mondo scientifico ottiene un altro grande successo.

Gli scienziati: “Potremmo trovarne altri ancora più lontani”

La notizia ha suscitato entusiasmo nella comunità scientifica internazionale. “Questa scoperta è la punta dell’iceberg”, ha dichiarato il dottor Michael Yates, coordinatore del programma OSSOS. “Ogni nuova osservazione ci suggerisce che il Sistema Solare esterno è molto più ricco e complesso di quanto pensassimo. E JW$\_{55}\$ potrebbe essere solo il primo di una lunga serie”.

Secondo gli scienziati, la fascia di Kuiper (e ancor più la regione oltre, detta “disco diffuso”) potrebbe ospitare centinaia o migliaia di oggetti simili o persino più grandi. “Molti di questi corpi sono estremamente difficili da osservare perché riflettono pochissima luce e si muovono molto lentamente rispetto allo sfondo stellare”, ha spiegato la professoressa Elisa Conti dell’Università di Bologna, esperta in dinamica orbitale. “Grazie alle nuove tecnologie e alla cooperazione tra osservatori internazionali, stiamo finalmente iniziando a scoprire questi mondi oscuri”.

L’esistenza di 2024 JW$\_{55}\$ potrebbe anche fornire nuovi indizi sull’enigmatica ipotesi del cosiddetto Pianeta Nove, un ipotetico gigante gassoso che si nasconderebbe ai margini del Sistema Solare e la cui influenza gravitazionale potrebbe spiegare le orbite anomale di alcuni oggetti transnettuniani. “Ogni nuovo corpo scoperto in queste zone remote può aiutarci a tracciare una mappa gravitazionale più precisa e, forse, portarci un passo più vicino a confermare l’esistenza di questo misterioso nono pianeta” ha concluso Yates.

Nel frattempo, gli astronomi continueranno a monitorare JW$\_{55}\$ per ottenere dati più precisi sulla sua composizione chimica, sulla rotazione e sulla possibile presenza di una tenue atmosfera o di piccoli satelliti naturali. Anche la NASA ha espresso interesse nella scoperta e potrebbe includere il pianeta nano tra gli obiettivi futuri di missioni esplorative robotiche a lungo raggio.

Scoperto un nuovo pianeta nano oltre Plutone
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