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NOTIZIE 13 SETTEMBRE 2024

La Francia vuole Trinità dei Monti, la Scalinata simbolo di Roma

Mirko Ledda

Mirko Ledda

Editor e videomaker

Attualità, alimentazione, pop economy, tecnologia e scienza: le mie passioni sono accomunate dai numeri e dalla ricerca della verità. Quando non scrivo articoli per nerd, monto video e faccio sproloqui in radio.

La Scalinata di Trinità dei Monti, che collega la chiesa omonima a Piazza di Spagna ed è uno dei simboli più amati di Roma, è al centro di una controversia diplomatica tra Italia e Francia. Il dibattito è esploso quando la Corte dei Conti di Parigi ha pubblicato un rapporto che include gli scalini più famosi della Penisola tra i beni di proprietà dello Stato francese.

Il documento ha scatenato reazioni furiose nel Belpaese e ha riacceso tensioni storiche con i cugini d’oltralpe, mai del tutto sopite, che riguardano non solo il patrimonio artistico e culturale, ma anche il campo della moda, quello della cucina e lo sport.

Perché Trinità dei Monti è considerata francese

Il report afferma che la Scalinata, costruita all’inizio del XVIII secolo con fondi francesi, dovrebbe essere considerata parte del patrimonio immobiliare francese a Roma, come già accade per le cinque chiese francesi e altri 13 edifici storici gestiti dai Pieux Établissements de la France à Rome, un’istituzione sotto il controllo dell’ambasciata parigina presso la Santa Sede.

La Corte dei Conti ha anche criticato la gestione italiana del monumento, definendola “approssimativa” e accusando le autorità di una manutenzione “sciatta“. Tanto è bastato per scatenare una vera bufera tra i palazzi del potere di Roma, con deputati e ministri pronti a fare la guerra (solo culturale, per fortuna).

La politica italiana contro la Francia: le accuse

La rivendicazione francese ha immediatamente sollevato un’ondata di indignazione in Italia. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei Deputati e membro di Fratelli d’Italia, ha attaccato duramente la Corte dei Conti parigina, ironizzando sul fatto che l’Italia potrebbe a sua volta richiedere il ritorno delle opere d’arte sottratte durante la storia, come la Gioconda, esposta al Louvre.

Il politico ha definito “comica” la pretesa, sottolineando che, sebbene finanziata dalla Francia, la Scalinata è un simbolo inconfondibile di Roma e parte integrante del patrimonio culturale nostrano.

Non si è fatta attendere anche la risposta della ministra del Turismo Daniela Santanchè, che ha definito “eccessiva” la richiesta della Francia. In un commento infuocato, ha dichiarato: “Cosa sarebbe la Francia senza l’Italia?”.

Gli accordi per le proprietà della Francia a Roma

La gestione delle proprietà immobiliari francesi a Roma, inclusa la chiesa di Trinità dei Monti, risale a un accordo del 1790, quando Papa Pio VI l’affidò all’ambasciatore di Parigi presso la Santa Sede, il cardinale François-Joachim de Pierre de Bernis. Da allora, i Pieux Établissements hanno mantenuto il controllo su gli edifici menzionati nel patto, in virtù di trattati internazionali che regolano le relazioni tra la Francia e il Vaticano.

La presenza di proprietà francesi in Italia è stata storicamente una fonte di tensione, con momenti particolarmente difficili durante il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, quando furono sollevate questioni sulla legittimità di tale controllo.

Oltre alla Scalinata di Piazza di Spagna, le due nazioni hanno spesso avuto scontri sul fronte delle eredità artistiche e monumentali, ma non solo. Anche la vetta del Monte Bianco è stata oggetto di contesa tra i due Paesi in passato. E forse tutto questo è solo una testimonianza di quanta strada abbiano percorso francesi e italiani insieme, anche se nessuno dei due popoli lo ammetterà mai con facilità.

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