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BUONO A SAPERSI 10 MARZO 2025

Truffa dei 5 euro al distributore di benzina: come funziona

Pasquale Barillà

Pasquale Barillà

Editor e videomaker

Da diversi anni faccio parte del mondo della produzione video: ho iniziato creando un prodotto a 360 gradi per poi specializzarmi nel montaggio video da remoto. Le passioni per la musica e l’insegnamento giocano un ruolo chiave nella creazione dei miei contenuti e nella stesura dei miei articoli.

La Polizia Stradale ha recentemente lanciato un allarme riguardante una nuova truffa che sta prendendo piede nei distributori di carburante italiani. Si tratta della cosiddetta “truffa dei 5 euro“, un inganno apparentemente banale ma che può costare molto caro agli automobilisti distratti o troppo fiduciosi.

Truffa dei 5 euro: può costare cara

La tecnica utilizzata dai truffatori è semplice. Un individuo si avvicina a un automobilista intento a fare rifornimento, sostenendo di avere problemi con la propria carta di credito o di non possederne una. Con fare amichevole, chiede alla vittima di pagare il carburante con la propria carta in cambio di una banconota da 5 euro in contanti. Se l’automobilista accetta, il truffatore approfitta della situazione per riempire completamente il serbatoio, ben oltre l’importo pattuito. Nei casi peggiori, se la vittima si accorge dell’inganno e tenta di interrompere il rifornimento, il malvivente potrebbe ricorrere a intimidazioni o minacce per completare la truffa.

Questa pratica fraudolenta si verifica soprattutto nelle stazioni di servizio self-service attive 24 ore su 24, in particolare di notte, quando manca il personale di sorveglianza. La truffa dei 5 euro ha avuto origine in Francia, per poi diffondersi rapidamente in Spagna e, ora, anche in Italia. Il motivo della sua diffusione è legato a diversi fattori, tra cui l’aumento del costo del carburante e la crescente diffusione delle stazioni automatizzate, prive di personale.

Difendersi da questo raggiro è semplice, ma richiede attenzione. Ecco alcune precauzioni fondamentali per evitare di cadere vittima della truffa:

  • Non accettare richieste di pagamento da sconosciuti: anche se l’importo sembra insignificante, meglio rifiutare cortesemente e allontanarsi.
  • Scegliere distributori presidiati: se possibile, fare rifornimento in stazioni di servizio con personale presente, soprattutto nelle ore notturne.
  • Osservare l’ambiente circostante: se si notano persone sospette nei pressi della stazione di servizio, meglio cambiare distributore.
  • Restare vigili e non farsi intimidire: in caso di atteggiamenti aggressivi, allontanarsi e chiamare immediatamente le forze dell’ordine.
  • Segnalare tentativi di truffa: se si assiste o si è vittima di un raggiro, è importante denunciare l’accaduto alle autorità competenti.

Come segnalare le truffe in Italia

Segnalare una truffa è fondamentale per contrastare questi fenomeni e proteggere altri automobilisti da potenziali raggiri. In Italia ci sono diversi modi per denunciare un tentativo di frode ai distributori di benzina.

  • Contattare immediatamente le forze dell’ordine: in caso di truffa o minaccia è possibile chiamare il 112 o il 113.
    Rivolgersi alla Polizia Stradale: la Polizia Stradale è l’ente più indicato per gestire segnalazioni riguardanti truffe nelle stazioni di servizio.
  • Segnalare l’accaduto tramite l’app “YouPol“: questa applicazione della Polizia di Stato permette di inviare segnalazioni anonime e allegare foto o video.
  • Denunciare l’episodio alla Guardia di Finanza: in caso di sospetto di frode fiscale legata a distributori di carburante, la Guardia di Finanza può intervenire con controlli specifici.
  • Informare l’istituto bancario: se si teme che i propri dati di pagamento siano stati compromessi, è consigliabile contattare la banca per bloccare la carta e prevenire addebiti non autorizzati.

Oltre a quella dei 5 euro, esistono altre truffe che colpiscono gli automobilisti ai distributori di benzina. Tra le più diffuse ci sono:

  • Truffa dei contatori truccati: il contatore della pompa parte prima dell’erogazione o continua a girare dopo il rifornimento, facendo pagare più carburante di quello realmente fornito.
  • Truffa dei Pos manomessi al distributore: alcuni truffatori installano dispositivi chiamati “skimmer” per clonare le carte di pagamento e acquisire dati sensibili.

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