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BUONO A SAPERSI 01 NOVEMBRE 2025

Siti vietati ai minori: come funziona la nuova verifica dell’età

Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

Editor e videomaker

Content writer, video editor e fotografa, ho conseguito un master in Digital & Social Media Marketing. Negli anni ho sviluppato competenze nella creazione di contenuti digitali, integrando creatività e abilità tecniche in diversi progetti online e adattando i contenuti alle diverse piattaforme.

Dal 12 novembre 2025 entra ufficialmente in vigore una delle misure più importanti in materia di tutela dei minori online: l’obbligo per i siti e le piattaforme che diffondono contenuti pornografici di verificare la maggiore età degli utenti. Una stretta introdotta dal Decreto Caivano e attuata con la delibera AGCOM n. 96/25/CONS, che segna un cambio di passo nella protezione digitale dei più giovani. Ma cosa significa concretamente? E in che modo verrà garantito l’anonimato degli utenti adulti nel rispetto della privacy?

Dal Decreto Caivano alla delibera AGCOM

Tutto parte dall’articolo 13-bis del decreto-legge 123/2023, che ha introdotto in Italia il divieto di accesso ai contenuti pornografici per i minori di 18 anni, considerati lesivi della dignità e del benessere psicofisico.
Il legislatore ha quindi affidato ad AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) il compito di definire le modalità tecniche e operative per garantire il rispetto di questa norma, in collaborazione con il Garante per la Privacy e la Commissione europea.

Con la delibera 96/25/CONS, pubblicata nel maggio 2025, l’Autorità ha stabilito che entro sei mesi i gestori di siti web e le piattaforme di condivisione video devono adottare sistemi efficaci di verifica dell’età, conformi agli standard fissati.
Dal 12 novembre, quindi, chi diffonde in Italia immagini o video a contenuto pornografico, indipendentemente dal Paese in cui ha sede, sarà obbligato a verificare la maggiore età degli utenti prima di consentire l’accesso ai contenuti.

Come funziona la verifica dell’età

Il sistema non prevede la raccolta di documenti o dati sensibili da parte dei siti stessi.
La novità principale introdotta da AGCOM è l’utilizzo di “soggetti terzi certificati”, cioè enti o piattaforme digitali che si occupano di attestare in modo sicuro la maggiore età dell’utente. Non è previsto nessun coinvolgimento dello SPID, il sistema pubblico di identità digitale, che nel frattempo è stato rinnovato.

In pratica, l’utente potrà richiedere a questi soggetti un’attestazione digitale della propria età, chiamata anche “prova dell’età”, che verrà memorizzata esclusivamente sul suo dispositivo.
Quando accederà a un sito per adulti, potrà utilizzare un QR code o un token anonimo per confermare di essere maggiorenne. Il sito riceverà solo la conferma “sì/no”, senza conoscere dati personali o identità.

Questo sistema, definito di “age assurance”, assicura quindi un equilibrio tra tutela dei minori e rispetto della privacy, evitando la condivisione di informazioni sensibili come documenti di identità, tessera sanitaria o numeri di carte.

Il ruolo dell’Europa e la sperimentazione con la Commissione UE

AGCOM è infatti una delle poche autorità europee scelte dalla Commissione UE per sperimentare la nuova applicazione europea di age verification, prevista dal Digital Services Act (Regolamento UE 2022/2065). Questa app sarà una soluzione provvisoria in attesa del Portafoglio di identità digitale europeo, previsto per la fine del 2026.
Basata su tecnologia open source, permetterà agli utenti di attestare la maggiore età in modo anonimo e in tutti i Paesi membri. In futuro, quindi, l’obiettivo è arrivare a un sistema unico europeo di verifica dell’età, armonizzato e rispettoso della privacy, che possa essere utilizzato su qualsiasi piattaforma o sito online.

Cosa rischiano i siti che non si adeguano

AGCOM avrà anche poteri di vigilanza e sanzione.
In caso di mancato adeguamento, i gestori dei siti saranno diffidati a conformarsi entro venti giorni. Se la violazione persiste, l’Autorità potrà bloccare l’accesso al sito o alla piattaforma fino al pieno ripristino delle condizioni di legge. In parallelo, l’Autorità ha già stilato una prima lista di soggetti e piattaforme che diffondono contenuti per adulti in Italia, destinata ad aggiornarsi con verifiche periodiche e segnalazioni provenienti anche da altri Stati membri dell’UE.

Siti vietati ai minori: come funziona la nuova verifica dell’età
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