Iaia Forte in scena con lo spettacolo "Cinemamuto"
Negli anni dieci e venti del Novecento Napoli è tra le città del cinema con una più cospicua produzione di film e la conseguente presenza di diversi teatri di posa. Tra le figure del panorama cinematografico partenopeo una spicca su tutte: Elvira Notari, produttrice insieme al marito Nicola per la Dora Film, attrice, sceneggiatrice e soprattutto regista, la prima donna in Italia, autrice di melodrammi, e anche documentari, dall’impatto fortemente visivo, rivolti soprattutto agli emigranti meridionali d’oltreoceano. Siamo alla fine degli anni venti, il cinema sta cambiando con l’avvento del sonoro, ma soprattutto in Italia si è imposto il fascismo, qualcosa di ben lontano dall’anarchica e creativa vitalità dei napoletani. Anche Elvira, trapiantata in città dalla vicina Cava dei Tirreni, è costretta a intraprendere la sua battaglia: i film che dirige, spesso ambientati nei bassifondi del “ventre di Napoli”, non piacciono al giovane ma sempre più invasivo regime dittatoriale, specialmente perché all’estero godono di gran successo.