SCEGLI DATA
FILTRA PER FILTRA PER

Carlo Scarpa e le arti alla Biennale

Opere e vetri dalla Collezione Gemin

Dal 22 giugno 2025 all’11 gennaio 2026, le sale dell’Ala Gemin del Museo Gypsotheca Antonio Canova ospitano una mostra dal respiro raro e prezioso: Carlo Scarpa e le arti alla Biennale. Opere e vetri dalla Collezione Gemin, a cura di Mario Gemin e Orietta Lanzarini.

Si tratta della prima occasione pubblica in cui viene esposta una parte importante della collezione dell’architetto Luciano Gemin, amico fraterno e stretto collaboratore per oltre dieci anni di Carlo Scarpa, tra le figure più geniali dell’architettura italiana del Novecento. Una raccolta che, oltre al valore artistico, è testimone di un sodalizio umano e professionale profondamente intrecciato.

Un dialogo con la Biennale lungo quarant’anni

Fulcro della mostra è il rapporto tra Scarpa e le arti, coltivato attraverso la lunga collaborazione con la Biennale di Venezia, durata dal 1934 al 1972. In quasi quarant’anni, Scarpa non solo ne ha ripensato gli spazi espositivi, ma ha instaurato un confronto fertile con artisti, opere, materiali e tecniche che hanno arricchito e nutrito la sua visione.

Un racconto costruito in tre sezioni, che restituiscono al pubblico la complessità e la poesia del suo approccio progettuale.

Tra artisti, vetri e allestimenti visionari

La prima sezione, Gli artisti, raccoglie opere di nomi che hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama europeo: Klee, Klimt, Morandi, Deluigi, Viani e altri ancora. L’esposizione svela come le suggestioni pittoriche e scultoree siano entrate nel lessico progettuale di Scarpa, ispirando il suo modo unico di "costruire lo spazio".

Nella seconda sezione, I vetri, trovano posto una ventina di esemplari pregiati realizzati durante la sua attività come consulente artistico per le storiche fornaci muranesi Cappellin e Venini. È proprio con quest’ultima che Scarpa firma, giovanissimo, i suoi primi allestimenti alla Biennale.

Chiude il percorso la terza sezione, La Biennale, che presenta disegni autografi inediti e opere scultoree iconiche, tra cui le celebri Erme e il suggestivo Diedro, create per l’“Ambiente” progettato da Scarpa alla XXXIV Biennale del 1968: un manifesto della sua poetica spaziale, dove arte, architettura e allestimento si fondono.

Un’occasione per rileggere anche Canova

La mostra non si limita a celebrare Scarpa. Si inserisce in modo organico nel percorso della Gypsotheca di Possagno, stimolando un confronto tra due grandi interpreti dell’arte: Antonio Canova, maestro della forma neoclassica, e Carlo Scarpa, artefice di spazi che emozionano e raccontano. Le attività didattiche previste e i materiali d’approfondimento offriranno al pubblico nuovi strumenti per leggere sia l’opera di Scarpa che la rilettura moderna della Gypsotheca da lui stesso realizzata negli anni Sessanta.

Per maggiori informazioni

  • 13.00 € - Intero
  • 09:30 - 19:00
Orari e prezzi potrebbero cambiare a seconda dei giorni. Controllali sul calendario.

Ti potrebbero interessare

Nel frattempo, in altre città d'Italia...