C’è uno spettacolo che a Venezia si fa sogno, e che torna a incantare con la sua atmosfera rarefatta, evanescente e profondamente evocativa. Si chiama “Titizé – A Venetian Dream” ed è molto più di una rappresentazione teatrale: è un’esperienza immersiva che trasporta il pubblico in un universo sospeso tra realtà e immaginazione.

“Titizé”, che in un ipotetico grammelot può voler dire “tu sei”, è un invito universale a ritrovare sé stessi nel linguaggio del corpo, nella poesia visiva e nella magia delle immagini. La parola stessa vibra di ritmo e significato, evocando la potenza dell’essere in un contesto dove tutto si fa allusione, metafora, miraggio.

Lo spettacolo si muove come un kaleidoscopio emotivo, dove la narrazione si frammenta e si ricompone in un gioco scenico che unisce l’antica arte della clownerie alla fisicità dell’acrobazia contemporanea, senza bisogno di parole. Il risultato è un teatro della meraviglia e della leggerezza, dove ogni gesto diventa racconto e ogni movimento, poesia.

A rendere ancora più speciale questa produzione è l’uso di macchine sceniche innovative che amplificano l’incanto visivo, immergendo lo spettatore in una dimensione altra, sospesa, sognante. Un'esperienza accessibile a tutti – adulti, bambini, appassionati di teatro o semplici curiosi – perché parla un linguaggio universale fatto di emozione e stupore.

Con un cast di undici straordinari interpreti – tra acrobati, attori e musicisti – Titizé si conferma un viaggio collettivo e corale che rende omaggio alla città di Venezia, facendo risuonare le sue memorie e la sua bellezza in chiave contemporanea.

In una città dove passato e presente si intrecciano come le onde della laguna, Titizé invita a raccogliere storie come conchiglie sulla riva, e a scoprire, in ognuna, un frammento prezioso di sogno.

Scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca.