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Un'opera da quattro soldi

Un'opera da quattro soldi

UN’OPERA DA QUATTRO SOLDI
un omaggio a John Gay e Bertolt Brecht
drammaturgia originale e regia di Gianfranco Pedullà - musiche originali di Francesco Giorgi
con Nicola Rignanese, Marco Natalucci, Alessandro Baldinotti, Giulia Weber, Roberto Caccavo, Gabriele Bonafoni, Eleonora La Pegna, Fausto Berti, Matteo Zoppi, Anita Donzellotti, Vincenzo Infantino, Maciré Sylla
musica dal vivo con Marlene Fuochi pianoforte, Dagmar Bathmann violoncello, Leonarda Tiloca tromba, Francesco Giorgi violino e direzione musicale
collaborazione drammaturgica Gabriele Bonafoni - disegno luci Gianni Polliniscene Claudio Pini costumi Alessandrajane - movimenti scenici Isabella Giustina

A volte la borghesia mi fa orrore ma anche il popolo, ultimamente, non scherza
(anonimo)

Il testo teatrale di Pedullà e quello musicale di Giorgi rappresentano una scrittura originale che parte dalla settecentesca Opera del mendicante dell'inglese John Gay, sfiora L'opera da tre soldi di Brecht (1928) per arrivare a raccontare della vita criminale del nostro tempo. Sempre con un misto di pietà e ironia: così che i grandi personaggi di Gay - dai signori Peachum alla figlia Polly, dal Capitano Macheat (che rappresenta la nuova malavita dedita a loschi traffici) a Lockit, corrotto Capo della polizia - ci appaiono in una continua lotta al reciproco massacro. Siamo nel momento della celebrazione della nomina del nuovo Presidente e le bande criminali della Capitale affondano il loro coltello nelle pieghe della corruzione di tutti i protagonisti. Qui si racconta ironicamente – attraverso tanta musica e canto dal vivo – di un mondo che aggiusta al suo interno ogni contraddizione e che, comunque, sembra andare allegramente alla deriva.

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