Alessandro D'Avenia sul palco con "Stupefacenza", alla ricerca della gioia perduta
"Forse la fine della vita è la morte, ma il suo fine è di sicuro la gioia. Un giorno ci alzammo in piedi perché troppo mondo sfuggiva ai nostri occhi animali puntati al suolo. Ci mettemmo all'altezza, i nostri occhi divennero umani e fu una meraviglia di orizzonti e di stelle, e di altri occhi, come i nostri. E così ancora oggi, ogni mattina, ci alziamo in piedi per essere all'altezza della gioia che ci spetta e che ci aspetta. Ma riusciamo a raggiungerla o a riceverla? Dove è finita? Dove sono finiti i nostri occhi? E il nostro cuore?" Alessandro D'Avenia.