Un gruppo decisamente sui generis, una band composta da musicisti di appena 16, 14 e 10 anni, rispettivamente i fratelli Davide (batteria), Diego (voce e pianoforte) e Amanda Della Martora (basso), che, fatte le opportune differenze, potrebbero essere definiti gli Hanson napoletani. La giovanissima band, il cui album al debutto “The electric babies revolution”, ha avuto il plauso, espresso sui social nientemeno che da David Coverdale, cantante dei Deep Purple, attraversa un percorso che riprende il sound tipico del cosiddetto blues britannico, il rock americano e il soul della Motown. Un insieme di generi sulla carta obsoleti per le nuove generazioni, notoriamente più inclini al rap e al pop elettronico, fatta eccezione per i Maneskin, ma che per i Soonic Rootz è linfa vitale. La passione dei tre fratelli nasce tutta da quella del loro papà, Guido, polistrumentista e produttore musicale che li porta anche ad un amore grande per il vinile al punto che il disco, ad esempio, è uscito anche in questo formato.