Alessandro Cattelan in "Benvenuti nell'AI" a Padova
Dopo il successo del primo tour teatrale, "Salutava Sempre", Alessandro Cattelan torna in scena con "Benvenuto nell'AI" un nuovo spettacolo che indaga le contraddizioni di un presente dominato dalla tecnologia e dall'intelligenza artificiale.
Dal primo approccio: la voce che al casello ci augura buon viaggio all'attualità dove la tecnologia è entrata nelle nostre vite, ci approcciamo con diffidenza, ne riconosciamo le potenzialità per poi utilizzarla per gli scopi più futili.
Un one-man show che regala risate per oltre 90 minuti con al centro episodi di vita personale di Alessandro, episodi di cronaca, riflessioni e confessioni condivise con il pubblico reso complice nel tentativo di spiegare all'A.I. che interviene in scena come compiere l'ultimo passo per essere completa: diventare umana.
Ritmo serrato, nessuna vergogna, canzoni surreali, domande alla platea per costruire un quadro dell'umanità che trova forse nelle debolezze e nella capacità di riderne la sua peculiarità meno replicabile.
Così Cattelan descrive "Benvenuto nell'AI": "Nello spettacolo, il racconto del nostro rapporto con l'A.I. parte da quello che è stato il primo incontro con essa, ovvero quella vocina al casello che ci augura buon viaggio fino ad arrivare a oggi, dove conviviamo con la tecnologia: la temiamo, la idealizziamo e poi la usiamo per scopi molto futili.
È uno spettacolo che gioca su questo paradosso: abbiamo in mano strumenti potentissimi, e li usiamo per i meme. Sul palco sono da solo — ma non proprio, perché c'è anche lei, l'A.I., a cui provo a spiegare come si fa a diventare umani, con tutte le nostre incoerenze, risate, e ossessioni quotidiane. È un'ora e mezza di riflessioni ironiche e anche un po' ciniche su momenti di vita personali, storie di attualità, analisi della nostra società, il tutto condito anche con intermezzi musicali irriverenti".