A MiTo Romanovsky e Filarmonica Scala

Alexander Romanovsky sembra più giovane dei suoi 35 anni. Almeno fino a quando non si siede al pianoforte. Allora incanta il pubblico con energia e navigata maestria, come ha fatto al teatro Arcimboldi, dove si è esibito con la Filarmonica della Scala diretta da Myung-Whun Chung. Il programma del concerto, che fa parte del programma di MiTo (e sarà replicato il 13 settembre al teatro Regio di Torino e poi in tournée in Oman e a Verona) si è aperto con il concerto n. 3 in re minore per pianoforte e orchestra. Alla fine applausi per tutti, in particolare però per Alexander. E non solo da parte del pubblico ma anche dell'orchestra. Anche per questo il pianista ucraino naturalizzato italiano ha concesso due bis, prima con Rachmaninov e poi con Bach. Il concerto si è poi concluso con la Patetica di Caikovskij fra gli applausi per la Filarmonica e per Chung, che festeggia i cento concerti con l'ensemble milanesi e i trent'anni di collaborazione con loro.

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