Gabriella Greison risponde ai commenti sessisti sulla scollatura, la fisica quantistica contro i "moralisti"
La fisica: "Vi sconvolge una donna che parla di scienza con un bel décolleté? Io sul palco ci vado col pensiero in ordine… e vestita come mi pare"
Può bastare una scollatura per indignare qualcuno. La fisica Gabriella Greison ha ricevuto commenti sessisti e insulti per aver postato su Instagram un video in cui indossava un abito estivo che secondo alcuni “hater di professione” era esagerato. Lei, giustamente, ha risposto, con due lunghi post sui social. “Vi sconvolge una donna che parla di scienza con un bel décolleté? Quello che vi ha turbato non è il vestito. È il fatto che una donna possa parlare di fisica quantistica senza ricordare un uomo, e quindi senza chiedere il permesso. Che possa salire su un palco, spiegare la funzione d’onda e Schrödinger, e intanto avere le tette”, ha scritto.
- Chi è Gabriella Greison
- Il video che ha scatenato i commenti
- La risposta ai commenti sessisti
- "Non c’è un dress code per la dignità"
Chi è Gabriella Greison
Tutto inizia lunedì quando Gabriella Greison posta un video in cui racconta di essere diretta al teatro di Taormina, dove è stata invitata alla consegna delle lauree dell’Università di Messina in qualità di madrina.
La Greison, per inciso, è laureata in fisica nucleare all’università di Milano. E’ scrittrice, attrice, conduttrice e, come ama definirsi, narratrice di meccanica quantistica.
La fisica Gabriella Greison
Ha lavorato con l’Ecole Polytechnique di Parigi, scritto 13 libri e realizzato diversi spettacoli teatrali, oltre a tre programmi televisivi.
Il video che ha scatenato i commenti
Ritornando al video di lunedì, la Greison ha parlato anche della sua emozione nell’incontrare laureati e laureati e del discorso che aveva preparato.
“Parlerò di errori, di coraggio, di scelte strane che portano lontano, di libertà. Di rivoluzioni silenziose”, diceva nel suo messaggio. Il video è stato realizzato in aeroporto poco prima della partenza, indossando, pare persino banale sottolinearlo, un fresco e leggero abito verde chiaro.
Proprio l’abito è stato preso di mira: o meglio, forse è stata la scusa per dare sfogo a odio e commenti sessisti sulla scollatura di Gabriella.
La risposta ai commenti sessisti
La fisica ha iniziato a rispondere ai vari commenti, ma poi la lezione vera a propria a finti moralisti e odiatori di professione è arrivata con un paio di post in cui ha messo tutti a tacere mostrando la sua intelligenza, ironia e capacità di giudizio.
“Quando mi hanno chiesto di fare la madrina alla cerimonia di laurea più bella d’Italia, mica mi hanno detto ‘porta con te anche un colletto rigido e un moralista anni ’50 in borsetta, no?”, ha scritto.
Poi è arrivato l’affondo, anzi più di uno: “Il mondo brucia, i ghiacciai si sciolgono, l’intelligenza artificiale ci legge nel pensiero…e a voi sconvolge una donna che parla di scienza con un bel décolleté?”.
“Non c’è un dress code per la dignità”
La Greison ha poi aggiunto: “Non vi ha turbato il vestito” ma il fatto “che possa salire su un palco, spiegare la funzione d’onda e Schrödinger, e intanto avere le tette. Ops”.
E ancora: “Non c’è un dress code per la dignità. E se cercate la decenza in un centimetro di stoffa, invece che nel contenuto delle parole, vi consiglio un esperimento: provate a usare il cervello”.
In un secondo post poi, Gabriella Greison ha proseguito con ironia: “Tranquillizzo tutti, l’abito della cerimonia era ancora peggio di quello che ho messo per il viaggio”, riferendosi all’abito rosso indossato a Taormina.
“Nel 2025 una donna bella può parlare di fisica quantistica, emozionare una platea, e scegliere da sola cosa mettersi. Sì, anche se è scollato. Sì, anche se vi distrae. Si chiama shock culturale“, ha scritto, prima di concludere con un sacrosanto: “Io, sul palco, ci vado col pensiero in ordine… e vestita come mi pare”.
Nelle storie Gabriella Greison ha pubblicato alcuni dei commenti ricevuti, che non meritano ulteriore spazio, a differenza della risposta della fisica: una replica a chi è sempre pronto a puntare il dito senza guardare alla sostanza e all’importanza delle cose, dei pensieri e dei contenuti, riuscendo, al tempo stesso, a cogliere la bellezza, l’ironia e l’intelligenza.