Il trionfo di Jafar Panahi a Cannes fa infuriare l’Iran e Teheran convoca il rappresentante francese
L'Iran non ha gradito le parole del ministro francese Barrot sull'oppressione del regime: "Il governo di Parigi non ha alcuna autorità morale"
Il trionfo di Jafar Panahi al Festival di Cannes ha avuto delle conseguenze in Iran. Teheran, infatti, ha convocato l‘incaricato d’affari francese nel Repubblica islamica per protestare contro i commenti, ritenuti “offensivi”, rilasciati da Parigi in seguito agli onori tributati al regista dissidente. In un messaggio su X legato alla Palma d’Oro, il capo della diplomazia francese, Jean-Noël Barrot, aveva criticato “l’oppressione del regime iraniano”.
- Jafar Panahi regista dissidente in Iran
- Teheran convoca il rappresentante francese
- Le parole del ministro francese sul regime iraniano
- Scontro diplomatico Iran-Francia
- Il discorso di Jafar Panahi
Jafar Panahi regista dissidente in Iran
La convocazione da parte dell’Iran dell’incaricato d’affari francese arriva all’indomani della vittoria della Palma d’oro del film “A Simple Accident” di Jafar Panahi.
Panahi è una figura simbolo del dissenso in Iran, dove per anni ha subito censura e repressione. La realizzazione stessa del film “A Simple Accident” è arrivata dopo che per anni il regista ha avuto il divieto di lasciare il Paese.
Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot
E l’idea del film, premiato a Cannes, nasce precisamente dai racconti messi assieme durante la sua detenzione. “La cosa più importante è la libertà del nostro Paese”, ha detto Panahi subito dopo il trionfo.
Teheran convoca il rappresentante francese
Un trionfo, il suo, celebrato ovunque, e ovviamente anche in Francia. Cosa che non è affatto piaciuta in Iran.
Che ha convocato l’incaricato d’affari francese, al quale sono state trasmesse forti proteste per “le dichiarazioni offensive e infondate del ministro degli Esteri francese” Jean-Noël Barrot nel contesto del Festival.
Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana Irna. Il riferimento è al fatto che Barrot, in un post su X, aveva parlato di “oppressione del regime iraniano”.
Le parole del ministro francese sul regime iraniano
“Con un gesto di resistenza contro l’oppressione del regime iraniano, Jafar Panahi si aggiudica una Palma d’Oro che riaccende la speranza per tutti i combattenti per la libertà, in tutto il mondo”, aveva scritto il ministro degli Esteri francese sui social.
L’agenzia Irna riporta che l’incaricato d’affari francese è stato convocato da Mohammad Tanhaei, capo del Secondo Dipartimento per l’Europa occidentale del ministero degli Affari esteri iraniano.
Scontro diplomatico Iran-Francia
Nel corso dell’incontro, sempre secondo l’agenzia iraniana, Tanhaei “ha definito le affermazioni del ministro degli Esteri francese come una palese ingerenza negli affari interni dell’Iran” e “condannando tali posizioni irresponsabili e provocatorie, ha chiesto una spiegazione ufficiale al ministero degli Esteri francese al riguardo”.
Tanhaei, inoltre, “ha condannato l’abuso da parte del governo francese dell’opportunità di ospitare un evento cinematografico per promuovere i propri obiettivi politici contro la Repubblica islamica dell’Iran”.
Il rappresentante di Teheran ha dichiarato: “Il governo francese non ha alcuna autorità morale per avanzare rivendicazioni in materia di diritti umani e accusare gli altri”. L’incaricato d’affari francese ha riferito che avrebbe trasmesso il messaggio al suo governo.
Il discorso di Jafar Panahi
Jafar Panahi nel suo discorso dopo aver vinto la Palma d’oro si era espresso molto chiaramente sulla libertà e soprattutto sul ruolo sociale del cinema.
“La cosa più importante è la libertà del nostro Paese. Credo che sia il momento per chiedere a tutti gli iraniani che sono nel mondo: mettiamo da parte problemi, le differenze”, aveva detto.
“Che nessuno osi dirci ci dica come vestirci, cosa fare, come comportarci. Il cinema è una società e nessuno ha il diritto di dirci cosa fare e cosa non fare”, aveva aggiunto il regista.