Lo spettacolo "I poeti non cadono in piedi" in scena a Napoli
Che cosa se ne può fare dei poeti e del loro teatro un mondo come il nostro alle soglie del post-umano prossimo venturo? Con lucida e disincantata ironia, caratteristiche riconosciute della sua biografia artistica e intellettuale, Franco Maresco si interroga su questo “gnommero” epocale, raccontando a modo suo l’affinità profonda che lo lega alla figura di Franco Scaldati, drammaturgo e poeta palermitano, potente sperimentatore di una lingua nuova del teatro siciliano, che in vita pagò il prezzo di una coerenza artistica ed esistenziale rimanendo ai margini del mercato e delle istituzioni. In questo spettacolo aperto, una grottesca sonata di fantasmi contrappuntata da immagini e parole (molte delle quali inedite) del corpus scaldatiano, Maresco colloquierà con i personaggi e con l’idea del teatro e del mondo del suo amico poeta che non voleva “cadere in piedi”, allacciandosi alla misconosciuta tradizione dei grandi irregolari della letteratura, in primo luogo della letteratura siciliana, giocatori perdenti nella partita col tempo e contro il proprio tempo.
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