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31enne ubriaco aggredisce sua madre con un coltello a Como dopo aver interrotto la terapia farmacologica

Un 31enne tunisino ha minacciato la madre con un coltello a Como. La Polizia è intervenuta evitando conseguenze peggiori. Denunciato per minacce.

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Virgilio Notizie

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Un 31enne tunisino è stato denunciato per minacce dopo aver aggredito la madre con un coltello sabato sera a Como. L’intervento della Polizia di Stato ha evitato conseguenze più gravi. L’episodio si è verificato intorno alle 21.00 in Via Milano, dove gli agenti sono stati chiamati per una lite familiare degenerata. Secondo quanto si apprende dal sito della Polizia di Stato, il giovane, in evidente stato di ebbrezza e affetto da disturbi psichiatrici, non aveva assunto le cure prescritte negli ultimi 2 giorni, manifestando comportamenti sempre più aggressivi.

La segnalazione e l’arrivo della Polizia

Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, la richiesta di intervento è partita dai genitori del 31enne, preoccupati per l’escalation di violenza del figlio. Gli agenti della Squadra Volante della Questura di Como sono giunti rapidamente in Via Milano, trovando il giovane in uno stato di agitazione e visibilmente alterato dall’alcol. La situazione è apparsa subito delicata, poiché l’uomo stava minacciando la madre brandendo un coltello.

La ricostruzione dei fatti: minacce e aggressività

Secondo quanto riferito dai genitori agli agenti, il 31enne era da tempo affetto da disturbi psichiatrici, ma negli ultimi 2 giorni aveva interrotto la terapia farmacologica, peggiorando il suo stato emotivo e comportamentale. La sera dell’intervento, la tensione familiare è sfociata in una violenta lite, culminata con le minacce alla madre. Il giovane, in preda all’ira e all’alcol, ha impugnato un coltello, costringendo i familiari a chiedere aiuto alle forze dell’ordine.

Il sequestro dell’arma e la perquisizione

Durante la perquisizione personale, gli agenti hanno rinvenuto il coltello utilizzato per le minacce. Il 31enne ha continuato a mostrare un atteggiamento aggressivo anche in presenza della Polizia, rendendo necessario un intervento deciso per riportare la calma. Solo con difficoltà gli operatori sono riusciti a placare l’uomo e a evitare che la situazione degenerasse ulteriormente.

Accompagnamento in Questura e precedenti

Una volta sedata la crisi, il giovane è stato accompagnato in Questura per gli accertamenti di rito. Dalle verifiche sono emersi precedenti di polizia a suo carico, tra cui guida in stato di ebbrezza, violazioni in materia di immigrazione e altri interventi per aggressione e minacce ai danni dei familiari. La Polizia ha quindi proceduto a denunciare il 31enne in stato di libertà per minacce.

L’importanza dell’intervento tempestivo

Il pronto intervento della Squadra Volante si è rivelato fondamentale per evitare che la situazione potesse degenerare in episodi ancora più gravi. Gli agenti hanno agito con professionalità e sangue freddo, riuscendo a sedare l’ira del giovane e a mettere in sicurezza la madre e gli altri familiari presenti nell’abitazione. L’episodio sottolinea ancora una volta l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine, soprattutto in contesti familiari segnati da fragilità psicologiche e sociali.

Il contesto: disagio psichico e rischio in famiglia

Il caso del 31enne tunisino evidenzia le difficoltà che molte famiglie si trovano ad affrontare quando un proprio caro soffre di disturbi psichiatrici e non segue le terapie prescritte. L’interruzione delle cure, unita all’abuso di alcol, può infatti aumentare il rischio di comportamenti violenti e mettere in pericolo l’incolumità dei conviventi. In questo caso, la prontezza dei genitori nel chiedere aiuto e la rapidità dell’intervento della Polizia hanno evitato conseguenze drammatiche.

Le procedure della Polizia in casi di violenza domestica

La Polizia di Stato, in situazioni di violenza domestica o minacce in ambito familiare, segue protocolli specifici per tutelare le vittime e prevenire ulteriori episodi. Gli agenti della Squadra Volante sono addestrati a gestire soggetti in stato di alterazione psicofisica, adottando tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di tutti i presenti. Nel caso di Como, la professionalità degli operatori ha permesso di risolvere la crisi senza ricorrere all’uso della forza e senza che nessuno riportasse ferite.

Precedenti e recidiva: un quadro preoccupante

Il passato del 31enne tunisino, già noto alle forze dell’ordine per guida in stato di ebbrezza, violazioni in materia di immigrazione e precedenti episodi di aggressione e minacce ai danni dei familiari, delinea un quadro di recidiva e disagio. La reiterazione di comportamenti violenti in ambito domestico rappresenta un campanello d’allarme che richiede attenzione sia da parte delle autorità che dei servizi sociali e sanitari.

Le possibili conseguenze legali

La denuncia in stato di libertà per minacce comporta l’avvio di un procedimento penale a carico del giovane. A seconda della gravità dei fatti e dei precedenti, il giudice potrà valutare eventuali misure cautelari o prescrivere percorsi di cura obbligatori. In casi simili, la collaborazione tra magistratura, servizi sociali e sanitari è fondamentale per tutelare sia la vittima che l’autore del reato, soprattutto quando quest’ultimo presenta fragilità psichiche.

Il ruolo dei servizi sociali e sanitari

Situazioni come quella avvenuta a Como richiedono un approccio integrato che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche i servizi sociali e sanitari del territorio. L’obiettivo è prevenire la recidiva e offrire supporto alle famiglie in difficoltà, promuovendo percorsi di cura e inclusione per i soggetti fragili. In molti casi, la tempestività nell’attivare una rete di sostegno può fare la differenza e scongiurare tragedie.

Conclusioni

L’episodio di minacce e aggressione avvenuto sabato sera in Via Milano rappresenta l’ennesimo caso di disagio familiare che sfocia in violenza. Grazie al tempestivo intervento della Polizia di Stato, la situazione è stata riportata sotto controllo e la madre del 31enne è stata messa in salvo. Resta alta l’attenzione delle autorità su episodi di violenza domestica, con l’invito a segnalare tempestivamente ogni situazione di rischio per prevenire conseguenze irreparabili.

IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.

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