Confronto per motivi sentimentali degenera a Rovigo, giovane accoltella 36enne
Un giovane rumeno è stato arrestato a Rovigo per lesioni aggravate dopo aver accoltellato un uomo albanese durante una lite per motivi sentimentali.
Un arresto per lesioni aggravate a Rovigo. Le manette sono scattate nella serata di martedì 8 luglio, a seguito di una lite degenerata in via Carducci. Un giovane rumeno, già sottoposto a detenzione domiciliare, è stato trasferito in carcere dopo aver accoltellato un cittadino albanese durante una discussione legata a questioni sentimentali. L’episodio si è verificato nella città veneta lo scorso 5 luglio, quando la vittima è stata soccorsa con ferite da taglio e ricoverata in ospedale. L’arresto è stato disposto per la violazione delle prescrizioni della misura alternativa e per la gravità dei fatti contestati.
Le informazioni ufficiali: la fonte della notizia
Come indicato dal portale ufficiale della Polizia di Stato, la Squadra Mobile di Rovigo ha eseguito la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di G.G., cittadino rumeno di 20 anni, già indagato per lesioni aggravate in relazione ai fatti avvenuti in via Carducci il 5 luglio. L’uomo era precedentemente sottoposto alla detenzione domiciliare presso l’abitazione della madre, dove stava scontando una pena di 8 anni e 28 giorni per una serie di reati commessi tra il 2015 e il 2021 nella stessa città.
Il profilo dell’indagato e i precedenti penali
G.G., il giovane rumeno arrestato, era già noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati. Tra le accuse a suo carico figurano furto, furto tentato, furto in abitazione e con strappo, rapina aggravata, ricettazione, minaccia, lesioni personali anche aggravate, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, reati in materia di stupefacenti ed evasione. Tutti questi episodi sono stati commessi a Rovigo tra il 2015 e il 2021, portando il giovane a una condanna complessiva di 8 anni e 28 giorni di reclusione. La misura alternativa della detenzione domiciliare gli consentiva di scontare la pena presso la casa della madre, ma con precise restrizioni sugli orari e sulle motivazioni delle uscite.
La lite in via Carducci: dinamica dei fatti
La sera del 5 luglio, poco prima delle 23, le Volanti della Polizia sono intervenute in via Carducci, all’esterno dell’abitazione della madre dell’indagato, dopo la segnalazione di una lite tra più persone. Sul posto, gli agenti hanno trovato un uomo, cittadino albanese di 36 anni, con evidenti ferite da taglio all’addome e alla spalla. L’uomo è stato immediatamente soccorso e trasportato in codice arancione all’Ospedale di Rovigo, dove i medici hanno emesso una prognosi di 10 giorni per le lesioni riportate.
L’indagine immediata e il sequestro dell’arma
Le indagini sono partite subito dopo l’accaduto. Gli investigatori hanno raccolto le testimonianze delle persone presenti e hanno rinvenuto e sequestrato l’arma utilizzata per infliggere le lesioni. Il sequestro è stato convalidato dalla Procura della Repubblica di Rovigo. Sulla base degli elementi raccolti, G.G. è stato formalmente indagato per il reato di lesioni personali aggravate.
Le cause della lite: motivi sentimentali alla base dello scontro
Secondo le prime dichiarazioni raccolte dagli inquirenti, l’incontro tra G.G. e il cittadino albanese era stato organizzato con l’intento di chiarire alcuni dissapori personali. Alla base della tensione vi sarebbe stata una relazione sentimentale che il giovane rumeno aveva avuto in passato con la nipote dell’uomo ferito. Tuttavia, il tentativo di confronto pacifico è rapidamente degenerato in una violenta colluttazione, culminata nell’accoltellamento del cittadino albanese.
Le violazioni della misura alternativa e i movimenti dell’indagato
Non è tutto. Nel pomeriggio dello stesso 5 luglio, G.G. si era procurato dei tagli autolesivi e si era recato al Pronto Soccorso di Rovigo per ricevere le cure necessarie. Una volta dimesso dall’ospedale, invece di rientrare direttamente a casa come previsto dalla misura alternativa, il giovane si è recato, insieme alla fidanzata, in un bar della città. Proprio in quel locale avrebbe avuto un primo incontro con la futura vittima, secondo le ricostruzioni degli investigatori.
La decisione del Magistrato di Sorveglianza e l’arresto
La misura alternativa della detenzione domiciliare prevedeva per G.G. la possibilità di uscire solo tra le 10:00 e le 12:00 o, in ogni caso, esclusivamente per motivi sanitari. La violazione di queste prescrizioni, unita alla gravità dei fatti accaduti, ha portato il Magistrato di Sorveglianza a sospendere la misura alternativa e a disporre l’immediato trasferimento del giovane presso la Casa Circondariale di Rovigo.
La presunzione di innocenza
Le autorità ricordano che, nonostante le gravi accuse, per l’indagato vige la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.
Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.