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Iscrizioni a medicina flop dopo l'abolizione del test, i numeri ufficiali dopo la decisione del Governo

Iscrizioni flop al nuovo semestre filtro di medicina, le iscrizioni non superano quelle al test di ingresso degli scorsi anni

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Le persone iscritte al semestre filtro dei corsi di laurea in medicina, odontoiatria e veterinaria sono state 64.825, circa lo stesso numero di studenti che si erano iscritti l’anno scorso al test per gli stessi corsi. Sono però molti di più dei circa 20mila che avevano superato il test. L’afflusso di studenti potrebbe mettere le università in difficoltà.

Gli iscritti al nuovo semestre filtro di medicina

Secondo i primi dati, gli iscritti al nuovo semestre filtro dei corsi di laurea in medicina, odontoiatria e veterinaria sono stati 64.825. Si tratta di molti più studenti rispetto ai 23.674 che avevano passato il test di ingresso lo scorso anno.

Si tratta però di circa gli stessi studenti che l’anno scorso hanno tentato il test di ingresso. Questo significa che la strategia del governo di eliminare il test per aumentare il numero di studenti di medicina non sta funzionando.

Il vecchio test di medicina

Le persone iscritte a medicina e chirurgia sono 54.313, 4.473 quelle iscritte a odontoiatria e 6.039 quelle che hanno deciso di frequentare veterinaria.

Come funziona il semestre filtro

Il governo ha deciso che a partire dall’anno accademico 2025-2026 il test di ingresso alle facoltà di medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria non si terrà più e sarà sostituito da un semestre “filtro“.

Tutti gli studenti avranno accesso ai primi sei mesi di lezioni, che permetteranno di passare esami validi poi anche per altri corsi di laurea. Alla fine del semestre si terrà una valutazione e solo chi la passerà potrà proseguire negli studi.

L’obiettivo è quello di aumentare il numero di medici formati dalle università italiane. Spesso però le associazioni di medici e studenti hanno sottolineato che il problema della carenza di dottori non ha origine nell’accesso alle facoltà, ma in quello alle borse di studio per la specializzazione post laurea.

Le preoccupazioni delle università

Diverse università hanno espresso preoccupazioni per la gestione logistica del semestre filtro. Facoltà che sono abituate a ricevere un certo numero di studenti potrebbero vederne arrivare il triplo per i primi mesi di lezioni ed esami.

Il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi ha affermato che il semestre filtro rischia di diventare un “maxi corso di preparazione all’esame”, invece di un vero semestre universitario.

ANSA

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