Giubileo dei giovani a Roma al via, ma è un flop per il turismo nella Capitale: i numeri che preoccupano

Il Giubileo dei giovani è iniziato il 28 luglio. Roma è pur sempre affollata, ma i numeri attesi dai professionisti del turismo non sono stati raggiunti

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Il Giubileo dei giovani è iniziato, ma i numeri sono poco incoraggianti se messi a confronto con le presenze attese. Il Giubileo, al momento, non ha innescato alcun boom del turismo, come testimonia peraltro Federalberghi. Ma il caso romano non è isolato: sembra che i grandi eventi non funzionino più come un tempo come leva di attrazione turistica.

Al via il Giubileo dei giovani

Il Giubileo dei giovani si tiene a Roma dal 28 luglio al 3 agosto 2025. L’evento corrisponde con la settimana centrale dell’Anno Santo, il cui culmine è atteso il 2 e 3 agosto con il grande evento nell’arena di Tor Vergata, dove si radunerà circa 1 milione di pellegrini per incontrare Papa Leone XIV.

Stimati 35 milioni di pellegrini

L’organizzazione è imponente: 355 tende e gazebi, 2.760 bagni chimici, 2.660 punti di distribuzione d’acqua, 20 chilometri di fibra ottica, 122 telecamere di sorveglianza e una control room da 400 metri quadrati.

giubileo dei giovani turismoIPA

Numeri che, sulla carta, sarebbero stati giustificati da un massiccio boost al turismo e all’economia della Capitale. E invece Roma registra volumi di ingressi inferiori alle attese.

Le previsioni della vigilia facevano sperare in 35 milioni di arrivi, 105 milioni di pernottamenti e 17 miliardi di euro di spesa stimati solo per la Capitale. Il Giubileo, al momento, non ha innescato alcun boom turistico.

A testimoniarlo è il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli: rispondendo al Fatto Quotidiano, Roscioli ha spiegato che il calo si deve a convegni e congressi che non si tengono nell’anno del Giubileo ed anche a una larga parte di turismo non cattolico che non ha motivo di spostarsi ora e che dunque rimanda il viaggio a Roma.

“Anche nel 2000, il boom vero si era visto nel 2001, l’anno dopo, per via dell’enorme pubblicità che derivava dall’evento. Al tempo eravamo stupiti, vedremo stavolta”, ha aggiunto.

A livello nazionale i pernottamenti, fino a marzo, sono scesi del -0,4%. In Campania, i B&B denunciano crolli fino al -50% tra luglio e agosto. Si sperava, per la verità, che lo scudetto vinto dal Napoli avrebbe trainato il turismo nella regione. Venezia ha registrato un -7,6% fino a maggio.

Ma l’attuale flop romano si inserisce in un contesto internazionale che sembra mettere in discussione l’efficacia dei grandi eventi come leva di attrazione turistica. Ne sa qualcosa anche la Francia, che in occasione delle Olimpiadi ha registrato 9 milioni di pernottamenti in meno rispetto all’anno prima (-0,8%).

Perché cala il turismo per i grandi eventi

Il fenomeno può essere spiegato con il fatto che chi non è direttamente interessato a un evento evita di recarsi in una città già affollata, costosa e con difficoltà logistiche. I viaggiatori scelgono così altri momenti dell’anno, o altre mete. E il miglioramento dell’offerta televisiva e digitale, inoltre, potrebbe avere ridotto le motivazioni per assistere agli eventi dal vivo.

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