Provveditore Rapisarda massacrato a Roma, arrestato il mandante: è un funzionario delle Opere pubbliche
Ex dipendente arrestato a Roma per tentato omicidio e rapina ai danni del Provveditore: rancori professionali dietro l’aggressione.
Un arresto a Roma per gravi accuse per tentato omicidio, rapina aggravata e ricettazione. Un ex dipendente del Provveditorato alle opere pubbliche per Lazio, Abruzzo e Sardegna è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura, per aver commissionato una brutale aggressione avvenuta il 4 ottobre 2024 nei pressi di Piazza di Spagna. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il movente sarebbe riconducibile a rancori di natura professionale.
Le indagini e l’arresto: la ricostruzione dei fatti
Stando alle informazioni pubblicate sul sito dei Carabinieri, l’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita nelle prime ore di oggi dagli uomini della Compagnia di Roma Centro. L’indagato, già in servizio presso la segreteria tecnica del Provveditorato, è ritenuto il “mandante” di una violenta aggressione ai danni di Vittorio Rapisarda, Provveditore alle opere pubbliche per Lazio, Abruzzo e Sardegna. L’episodio risale alla mattina del 4 ottobre 2024, quando la vittima, un uomo ultrasessantacinquenne, è stata colpita ripetutamente con un bastone nell’androne del proprio condominio, nei pressi di Piazza di Spagna.
L’aggressione: dinamica e dettagli
Secondo la ricostruzione degli investigatori, mentre il Provveditore si trovava nell’androne del palazzo, è stato avvicinato da un uomo parzialmente travisato da una mascherina chirurgica. L’aggressore lo ha colpito con ferocia, lasciandolo quasi esanime a terra, e si è impossessato del borsone contenente effetti personali della vittima. L’azione, avvenuta in un luogo di privata dimora, ha avuto come obiettivo una persona vulnerabile per età, aggravando così la gravità dei reati contestati.
Le indagini: dal presunto esecutore al mandante
Le attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, avevano già portato all’arresto del presunto esecutore materiale del delitto. Le successive indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro e della Stazione di Roma-San Lorenzo in Lucina, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’ex dipendente del Provveditorato. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe commissionato l’aggressione a un compaesano, suo vecchio amico, fornendogli informazioni dettagliate per pianificare e portare a termine l’attacco.
Il movente: rancori professionali e ridimensionamento delle mansioni
Gli investigatori ritengono che il movente dell’efferato gesto sia da ricercare in dissapori di origine professionale. L’arrestato avrebbe maturato un forte risentimento nei confronti della vittima, a seguito di un ridimensionamento delle proprie mansioni deciso dal Provveditore. Questo avrebbe spinto l’uomo a pianificare la violenza, coinvolgendo un conoscente per eseguire materialmente l’aggressione.
Le perquisizioni: denaro contante e sospetti di ricettazione
Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione che ha portato al rinvenimento di circa 80.000 euro in contanti, suddivisi in banconote di piccolo taglio e chiusi da elastici, nascosti nel bagagliaio dell’auto sportiva dell’indagato. Il possesso di tale somma, ritenuta sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati e priva di giustificazione lecita, ha fatto scattare anche l’accusa di ricettazione. Durante la perquisizione effettuata questa mattina, sono stati trovati ulteriori 46.000 euro in contanti, di cui 9.000 euro presumibilmente falsi. Su quest’ultima somma sono in corso accertamenti per chiarirne la provenienza.
L’arresto e la presunzione di innocenza
L’uomo arrestato è stato trasferito presso il carcere di Regina Coeli di Roma. Come previsto dalla legge, si ricorda che l’indagato è da considerarsi presunto innocente fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, essendo la vicenda ancora nella fase delle indagini preliminari.
Il contesto: sicurezza e reati contro la persona
Il caso ha destato particolare allarme per la violenza dell’azione e per il coinvolgimento di un funzionario pubblico di alto profilo. Le accuse di tentato omicidio, rapina aggravata e ricettazione sottolineano la gravità dei fatti e la determinazione degli inquirenti nel contrastare i reati contro la persona e il patrimonio. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per chiarire tutti gli aspetti della vicenda.
Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.