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CULTURA E SPETTACOLO

Baby Gang videochiama Niko Pandetta in carcere durante il concerto: perquisita la cella, trovato un telefono

Dopo la videochiamata tra Baby Gang e Niko Pandetta, in carcere, durante un concerto, è stato trovato un telefono nella cella del trapper catanese

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Simone Gervasio

GIORNALISTA

Giornalista professionista, napoletano trapiantato a Milano, si occupa di cronaca, attualità, cultura pop e sport. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo, ha lavorato per diversi siti e redazioni. Oltre al web, ha avuto esperienze anche in tv e in radio

Dopo la presunta videochiamata tra Baby Gang e Niko Pandetta, avvenuta durante un recente concerto del primo, le perquisizioni nella cella dov’è detenuto il secondo vi hanno riscontrato la presenza di un telefono. In carcere per spaccio ed evasione, Pandetta sarebbe ora indagato per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

Telefono nella cella di Niko Pandetta

“È mio fratello, un c… di casino per Niko Pandetta“, diceva il rapper Baby Gang dal palco di Catania dove si stava esibendo lo scorso primo maggio, invitando i suoi spettatori a salutare il collega in collegamento in una videochiamata dal carcere di Rosarno dov’è detenuto.

Nell’attesa di accertare se la comunicazione fosse in diretta o registrata, la polizia penitenziaria ha perquisito la cella del cantante neomelodico e trapper e vi ha trovato un telefonino. Questo provvedimento era stato richiesto dalla Procura di Catania che aveva aperto un’inchiesta per accertare eventuali ipotesi di reato.

Il trapper Niko Pandetta

La videochiamata con Baby Gang e la nuova accusa

Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire quanto accaduto utilizzando anche i video postati sui social dai tanti presenti al concerto. La performance di Baby Gang è finita nel mirino delle forze dell’ordine e potrebbe portare a provvedimenti penali.

Prima di esibirsi con la canzone “Italiano”, il rapper avrebbe infatti videochiamato il coautore del brano, Niko Pandetta, come si vede appunto dalle testimonianze dei circa 20mila presenti il primo maggio all’One Day Music Festival, alla Plaia di Catania.

Sul telefono di Baby Gang è comparso il volto di Pandetta ma non è ancora chiaro se la videochiamata fosse in diretta o registrata. Per questo motivo e per chiarire se il detenuto abbia avuto la possibilità, dal carcere, di mandare un video o, addirittura, di partecipare in diretta al concerto, la Procura di Catania ha disposto i dovuti accertamenti, affidandoli alla squadra mobile della Questura.

Chi è Niko Pandetta

Effettivamente, nella cella di Pandetta la polizia penitenziaria ha poi trovato un telefonino. Di conseguenza, come riporta Ansa, il trapper sarebbe indagato ora per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

Gli organizzatori non erano stati messi al corrente di quello che sarebbe successo sul palco. Edy, il direttore artistico del One day 2025, ha precisato: “Questo festival lo facciamo per la musica, per l’arte e per creare qualcosa di culturale al Sud, non chiediamo a chi salirà sul palco cosa succederà perché crediamo nella libertà di espressione. Libertà è la nostra parola chiave. Se Baby Gang ha fatto qualcosa di penalmente rilevante ne risponderà personalmente”.

Nato e cresciuto a Catania, Niko Pandetta è stato spesso al centro delle polemiche per i testi delle sue canzoni. Partito da cantante neomelodico, si è riciclato come trapper e uno dei suoi brani è dedicato allo zio e boss Salvatore Turi Cappello, al 41bis dal 1993.

IPA

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