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Carlo Nordio e la lettera contro la separazione delle carriere, Anm svela documento che imbarazza il ministro

Carlo Nordio conferma il cambio di rotta: da oppositore nel ’94 a favore nel ’95 della separazione delle carriere dei magistrati

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Carlo Nordio non era d’accordo sulla separazione delle carriere: una lettera firmata il 3 maggio 1994 lo dimostrerebbe. Nessuna ipocrisia però, perché Nordio stesso ha confermato di aver cambiato idea nel ’95 e da quel momento non è più tornato indietro.

Separazione delle carriere

Anche il Senato ha approvato la riforma che introduce la separazione delle carriere dei magistrati. Soddisfatto il governo di Giorgia Meloni e soprattutto Forza Italia. Contrarie invece le opposizioni, che si preparano al referendum.

Sotto tono le proteste dell’opposizione al momento del voto. Il Partito Democratico ha mostrato la Costituzione capovolta, mentre il Movimento 5 Stelle le foto di Falcone e Borsellino a confronto con quelle di Berlusconi e Licio Gelli.

In foto Carlo Nordio

Sui social Meloni parla invece di un passo importante verso un impegno preso con gli italiani che starebbe quindi portando avanti: “Oggi confermiamo la nostra determinazione a dare all’Italia un sistema giudiziario sempre più efficiente, equo e trasparente”.

Nordio era contrario alla riforma

Lo scontro con i magistrati è ormai tale da rievocare vecchie dichiarazioni. La rivista “La Magistratura” recupera una lettera datata 3 maggio 1994. Carlo Nordio, da pubblico ministero, firmava un appello contro la separazione delle carriere.

Si legge come i magistrati della procura della Repubblica presso il tribunale di Venezia aderissero al comunicato dell’Associazione Nazionale Magistrati in quanto contrari alla divisione delle carriere dei magistrati.

Nel ’94 furono raccolte oltre 1.500 adesioni contro la separazione delle carriere. La lettera firmata elencava una serie di argomentazioni contrarie alla separazione, tra cui il passaggio:

nella storia dell’Italia repubblicana l’indipendenza del Pm rispetto all’esecutivo e l’unicità della magistratura hanno rappresentato in concreto una garanzia per l’affermazione della legalità e la tutela del principio di eguaglianza dinanzi alla legge.

La stessa argomentazione dei magistrati di oggi e che Nordio continua a respingere.

Nordio ci crede da trent’anni

Arriva la smentita di Carlo Nordio non tanto sulla lettera pubblicata dalla rivista, quanto sul suo atteggiamento. Infatti, secondo quanto dichiarato in un’intervista, dopo il ’94 ha cambiato idea sulla separazione delle carriere.

Racconta che nel ’95 disse che si stava esagerando e che erano necessarie riforme radicali. Ci sono anche titoli di giornale, come quelli de Il Corriere e Il Giornale, che certificano tale cambio di passo. Uno dei titoli visibili fa riferimento proprio a “Il giudice Nordio si pente”.

Ancora Nordio racconta che da allora non ha più cambiato idea e, in risposta agli attacchi, replica che anche la deputata Serracchiani firmò nel 2019 un documento favorevole alla separazione delle carriere.

ANSA

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