Douglas Reis confessa il femminicidio di Jessica Stappazzollo, l'autopsia conferma l'aggressione brutale
Douglas Reis ha confessato il femminicidio di Jessica Stappazzollo, la sua ex: il racconto dell'uomo e l'autopsia che certifica un'aggressione brutale
Ha confessato il femminicidio Douglas Reis Pedroso, che era stato arrestato con l’accusa di aver ucciso Jessica Stappazzollo, la sua ex. Il Gip di Verona ha confermato la custodia cautelare dopo quanto dichiarato dal 41enne brasiliano durante gli interrogatori. La donna, 33enne, è stata colpita con 27 coltellate, come ha appurato l’autopsia eseguita sul suo cadavere.
- Femminicidio di Jessica Stappazzollo
- La confessione di Douglas Reis Pedroso e i risultati dell'autopsia
- I precedenti e la ricostruzione
Femminicidio di Jessica Stappazzollo
Svolta nel femminicidio di Castelnuovo del Garda, Verona. Douglas Reis Pedroso ha confessato di aver ucciso la sua ex convivente, Jessica Stappazzollo Custodio de Lima. L’uomo era stato fermato dai carabinieri martedì 28 ottobre e ora la Gip di Verona, Paola Vacca, ha convalidato il suo arresto.
La confessione del 41enne brasiliano è avvenuta in un interrogatorio con la gip, durato circa due ore e mezza, avvenuto nel carcere veronese di Montorio.
La donna è stata uccisa in casa nel Veronese
La confessione di Douglas Reis Pedroso e i risultati dell’autopsia
Douglas Reis ha fornito il suo racconto dei fatti ma ha sottolineato di non ricordare esattamente la dinamica di quanto accaduto. La sua spiegazione presenterebbe diverse lacune e non chiarirebbe il motivo per cui avrebbe aggredito e ucciso la 33enne. Il 41enne avrebbe assunto sostanze stupefacenti prima del femminicidio.
Disposta dal pubblico ministero Federica Ormanni e condotta all’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Borgo Roma, l’autopsia ha confermato la violenza dell’aggressione. Jessica è stata colpita con 27 coltellate, 4 volte al torace e di esse 2 sono state letali perché hanno raggiunto il cuore, provocando la morte per shock emorragico.
Non è ancora stato stabilito con certezza il momento del decesso della donna di origine brasiliana che dovrebbe comunque risalire alla notte tra domenica 26 e lunedì 27 ottobre, circa 24 ore prima del ritrovamento del corpo.
I precedenti e la ricostruzione
Era stato lo stesso Douglas Reis Pedroso a contattare i carabinieri nella notte tra domenica e lunedì: aveva dichiarato di volersi togliere la vita. L’intervento dei militari ha salvato l’uomo e portato al ritrovamento della salma di Jessica. L’uomo era in un forte stato di alterazione e già in quei frangenti aveva rilasciato ammissioni informali.
Jessica Stappazzollo era stata più volte vittima di maltrattamenti e violenze domestiche da parte del convivente che era stato arrestato in flagranza di reato il 21 aprile 2025, dopo l’ennesima aggressione contro l’ex, gettata a terra, trascinata per i capelli sull’asfalto, colpita al volto con tre pugni e con la chiave della sua autovettura.
Pedroso era stato raggiunto da misure restrittive, tra cui il divieto di avvicinamento e l’uso del braccialetto elettronico che gli era stato installato il 19 maggio: prima di commettere il femminicidio, l’ha disattivato e tolto. Non si sa ancora che fine abbia fatto il dispositivo. Il brasiliano era stato condannato per rifiuto dell’accertamento dello stato di ebbrezza, indagato per una violenza sessuale sulla sorella di Jessica Stapazzollo e per resistenza e minacce nei confronti dei carabinieri intervenuti in quella circostanza.