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CRONACA NERA

Garlasco, per Pasquale Bacco Chiara Poggi è stata seviziata: "Le ferite sono di due mani diverse"

Il medico legale Pasquale Bacco sostiene che sul corpo di Chiara Poggi ci siano segni di "sevizie crudeli" inflitti da almeno due persone diverse

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Il medico legale Pasquale Bacco conferma segni di “sevizie crudeli” sul corpo di Chiara Poggi. Inoltre emerge l’ipotesi di ferite causate da due mani diverse. Secondo il medico legale la volontà non era di ucciderla subito, ma dopo averla fatta soffrire forse a “scopo punitivo o interrogatorio”.

Chiara era stordita ma cosciente

Le ferite sul corpo di Chiara Poggi si concentrano su testa e arti superiori. Secondo l’analisi del medico legale Pasquale Bacco, la ragazza sarebbe stata colpita più volte al viso e alle braccia. Sembra però che la vittima non si sia difesa e questi elementi portano a ipotizzare che fosse incosciente o quasi in seguito ai primi colpi ricevuti.

Secondo Bacco, si tratta di quello che in ambito forense si chiama “dipendenza cosciente”, cioè la vittima è stordita ma cosciente e ha difficoltà fisiche, quindi non riesce a difendersi o a parlare. Secondo tale ricostruzione Chiara Poggi sarebbe rimasta in balia degli aggressori.

Impronte che lasciano la cantina

Sempre secondo il medico legale, la prova sarebbe nell’assenza di traumi a polsi, addome, gambe e caviglie, comuni nel tentativo di immobilizzare una persona per poi colpirla.

Presenza di “sevizie crudeli”

Secondo la ricostruzione di Bacco, le lesioni sulla testa sono da percussioni e da taglio. Variano per intensità a seconda della zona: tempie, zigomi e occhi.

Il medico legale spiega che queste indicano l’obiettivo non di picchiare, ma di creare un danno reale e quindi la morte. La volontà di chi l’ha uccisa però non sarebbe stata quella di ucciderla subito, ma solo dopo averla fatta soffrire. Questo è quanto emerge dall’analisi di Bacco, che parla di sevizie.

In particolare fa riferimento ai segni sulle palpebre superiori: “Nell’esperienza medico-legale, chi infligge sevizie all’altezza del viso insiste nelle zone in cui la pelle non è eccessivamente spessa, come le palpebre, e dove c’è una grande presenza di strutture nervose”.

Almeno due aggressori

Nell’approfondimento di Pasquale Bacco si aggiunge un altro dettaglio, ovvero le ferite causate almeno da due mani diverse. Secondo il medico legale, questo si intuisce innanzitutto dalle dimensioni delle lesioni.

In secondo luogo, l’ipotesi deriva dalla diversa profondità e quindi dalla diversa forza utilizzata: alcune sono superficiali, come quelle al collo e al setto nasale, mentre altre sono inferte con più violenza, come nell’area dello zigomo destro.

Per Bacco le percosse sono avvenute prima delle lesioni da taglio. Scrive che “i traumi impiegano un periodo di tempo piuttosto lungo prima che l’infiammazione appaia evidente in base alla forza ricevuta”. Per questo il tempo trascorso e il numero di colpi lascia ipotizzare che Chiara Poggi sia stata picchiata e mortificata prima dell’uccisione.

ANSA

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