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Kata scomparsa a Firenze, quali sono le 4 piste ancora aperte di un mistero lungo due anni

Sul caso di Kata, la bambina peruviana scomparsa a Firenze il 10 giugno del 2023, ci sono quattro piste ancora aperte a due anni dalla sparizione

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Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Si occupa soprattutto di cronaca, politica, economia e spettacolo.

Kataleya, detta Kata, è la bambina peruviana scomparsa il 10 giugno del 2023 da un albergo occupato a Firenze. A due anni dalla sparizione, ci sono ancora quattro diverse piste aperte e tanti punti oscuri.

Le piste sulla scomparsa di Kata

Di Kata, che all’epoca aveva 5 anni, ci sono solo la foto diffusa per aiutare nelle ricerche e un fermo immagine registrato da una telecamera alle 15.13 di quel 10 giugno 2023.

Si vede la piccola sulle scale esterne dell’edificio, mentre scende con il volto imbronciato per raggiungere il cortile.

La madre di Kata con una maglietta con la foto della figlia

Le piste battute dalla Dda e dai carabinieri sul caso sono state almeno dieci, di cui quattro sarebbero ancora aperte.

Una riguarderebbe un’aggressione a sfondo sessuale. Informazioni raccolte nel corso delle indagini hanno fatto emergere presunti casi di violenze su minori nell’albergo occupato, alcuni dei quali attribuiti a familiari della piccola.

Non viene scartata neanche l’ipotesi della vendetta per il racket delle camere o per una aggressione sessuale che sarebbe stata subita da un’adolescente.

Si indaga anche seguendo le piste dello scambio di persona e legata al traffico di droga.

La via d’uscita e l’albergo Astor

Uno dei punti fermi dell’inchiesta riguarderebbe la via di uscita usata dai rapitori per portare fuori la bambina.

Quasi sicuramente è stata usata quella sul retro che è l’unica scoperta dalle telecamere, ma che è stata individuata solo giorni dopo la scomparsa.

Si trova vicina a dei cassonetti che quella sera non furono controllati.

A condizionare l’indagine ci sarebbero anche i ritardi nelle prime ricerche e il silenzio degli occupanti dell’ex hotel Astor.

Il vecchio albergo alle porte di Firenze era occupato da clan contrapposti di migranti romeni e peruviani.

Sarebbe stato la base di un giro di droga e prostituzione. Intanto, sotto inchiesta per sequestro di persona ci sono due zii di Kata, Abel e Marlon, il primo fratello della mamma e l’altro del padre.

Nei mesi scorsi il loro Dna è stato confrontato con alcuni reperti, senza però riscontri. Abel è uno dei capi del ras dell’occupazione e il giorno della scomparsa di Kata avrebbe avuto un comportamento anomalo.

Lo zio materno si sarebbe chiuso in una stanza nonostante la piccola fosse stata affidata proprio a lui e sarebbe stato a conoscenza dell’uscita segreta.

L’appello della madre di Kata

A più riprese, da due anni, la mamma di Kata, Katherine, chiede sostegno per trovare la figlia.

“Sono disperata, ma continuo a credere che un giorno la potrò riabbracciare. Chiedo aiuto alla politica, a due donne come la sindaca Funaro e la presidente del Consiglio Meloni. So che è passato tanto tempo, ma non dimenticate mia figlia, non abbandonatela”, è il messaggio della donna.

ANSA

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