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Morto Raffaele Fiore condannato per il sequestro di Aldo Moro, era uno dei brigatisti del commando di via Fani

Raffaele Fiore, 71 anni, era uno dei brigatisti travestiti da avieri che avevano sequestrato Aldo Moro dopo aver ucciso la scorta

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

È morto Raffaele Fiore, ex esponente delle Brigate Rosse condannato per il sequestro di Aldo Moro. Secondo quanto accertato dalla commissione parlamentare d’inchiesta, Fiore faceva parte del commando che sparò contro la scorta del presidente della Dc in via Fani il 16 marzo 1978. Fiore aveva appena compiuto 71 anni.

Raffaele Fiore condannato per il sequestro di Aldo Moro

Nato a Bari il 7 maggio 1954, Raffaele Fiore si era trasferito in Lombardia per lavoro e aveva trovato un impiego presso la Breda di Sesto San Giovanni. Considerato uno dei responsabili della colonna delle Br di Torino, Fiore non si è mai pentito della sua militanza.

Nel processo Moro-Uno del 1983 è stato condannato all’ergastolo in primo grado. Dal 1997 godeva della libertà condizionale.

Francesco Zizzi, Giulio Riviera e Raffaele Jozzino ( sinistra in alto) l’appuntato Domenico Ricci e il Maresciallo Oreste Leonardi (sinistra in basso): gli uomini della scorta del presidente della DC Aldo Moro uccisi dalle Brigate Rosse in via Fani

Raffaele Fiore, nome di battaglia Marcello

La notizia della morte di Raffaele Fiore è stata riferita all’AGI dall’avvocato Davide Steccanella. Secondo la ricostruzione della commissione d’inchiesta sul sequestro di Aldo Moro, Fiore era arrivato la sera prima in treno da Torino.

Insieme ad almeno altre tre persone, era parte del commando di brigatisti che, travestiti da avieri, spararono contro gli agenti della scorta – uccidendoli – e fu lui, insieme a Mario Moretti, ad estrarre l’onorevole Moro per trasferirlo sulla Fiat 132 blu pronta per la fuga. Una sua impronta era stata trovata sulla portiera dell’auto.

Come ricostruito dall’avvocato Steccanella, il nome di battaglia di Fiore era Marcello, anche se i suoi compagni lo chiamavano “Cammello”. La sua prima azione armata nelle Brigate Rosse era stato il ferimento del capo officina Fiat Antonio Munari, il 22 aprile del 1977.

L’arresto di Raffaele Fiore a Torino

Nell’autunno del 1978 Fiore era entrato nel Comitato Esecutivo, il massimo organo di direzione delle Brigate Rosse.

L’arresto di Raffaele Fiore era avvenuto il 19 marzo 1979 a Torino e in seguito era arrivata la condanna all’ergastolo per il sequestro del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.

Raffaele Fiore era sposato con Angela Vai, anch’essa ex militante delle Br torinesi, con la quale ha vissuto fino alla morte di lei avvenuta qualche mese fa. Dopo la morte della moglie era tornato in Puglia, dove è morto oggi, martedì 29 luglio.

ANSA

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