Rapina pluriaggravata da 30mila euro a Modena, 18enne catturato grazie alle impronte papillari
Un giovane di 18 anni di Napoli è stato collocato in comunità per rapina pluriaggravata ai danni di un’anziana a Modena.
Furto con destrezza e rapina pluriaggravata sono le accuse mosse nei confronti di un giovane di 18 anni, residente a Napoli, che è stato sottoposto a misura cautelare di collocamento in comunità. Il provvedimento è stato emesso il 17 luglio dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni di Bologna, a seguito di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato di Modena. Il ragazzo, già noto alle forze dell’ordine, è stato individuato come presunto autore di una rapina pluriaggravata ai danni di un’anziana signora, avvenuta nel pomeriggio del 6 giugno scorso.
Le indagini e la ricostruzione dei fatti
Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, la vicenda ha avuto inizio quando la Squadra Volante è intervenuta presso l’abitazione di una donna anziana, vittima di una rapina perpetrata da un giovane che si era finto carabiniere. Il ragazzo, all’epoca dei fatti ancora minorenne, si è presentato alla porta della signora con il pretesto di dover verificare se i gioielli in suo possesso corrispondessero a quelli rubati in una precedente rapina ai danni di una gioielleria, coinvolgendo emotivamente la vittima con la menzogna che suo figlio fosse implicato nell’episodio.
Il modus operandi del giovane
L’autore della rapina ha sfruttato la fiducia e la preoccupazione della donna, riuscendo così a entrare nell’abitazione. Con la scusa di dover portare i preziosi presso il Comando dei Carabinieri per accertamenti, ha raccolto i gioielli della vittima. Quando la signora ha manifestato dubbi e proteste, il giovane ha reagito spingendola e si è dato alla fuga con il bottino, il cui valore è stato stimato in circa 30mila euro.
L’attività investigativa e la svolta
Come indicato dal portale ufficiale della Polizia di Stato, le indagini sono state affidate alla Squadra Mobile di Modena e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni. Un ruolo fondamentale è stato svolto dal Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, che ha rilevato impronte papillari sulla scena del crimine. L’esito positivo degli accertamenti tecnici, unito al riconoscimento fotografico effettuato dalla vittima, ha permesso agli investigatori di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del giovane sospettato.
La misura cautelare e il trasferimento in comunità
L’accusa contestata è quella di rapina pluriaggravata, aggravata dal fatto che il reato sia stato commesso approfittando della vulnerabilità della vittima, ingenerando in lei timore per l’incolumità del figlio e causandole un danno patrimoniale di notevole entità. Dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti e individuato il responsabile, la Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura cautelare del collocamento in comunità. Il giovane è stato rintracciato il 25 luglio a Bologna dal personale della Squadra Mobile e, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato presso una struttura protetta in provincia di Caserta.
Il contesto e le reazioni
La vicenda ha suscitato particolare attenzione per le modalità con cui è stata perpetrata la rapina, sfruttando la fragilità di una persona anziana e facendo leva su sentimenti di paura e preoccupazione familiare. Le forze dell’ordine hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra le diverse articolazioni della Polizia di Stato e della tempestività dell’intervento, che ha consentito di assicurare alla giustizia il presunto responsabile in tempi rapidi.
Le raccomandazioni della Polizia di Stato
Alla luce di quanto accaduto, la Polizia di Stato rinnova l’invito ai cittadini, soprattutto alle persone anziane, a prestare la massima attenzione a chi si presenta alla porta con richieste insolite o pretesti legati a presunte indagini. In caso di dubbi, è sempre consigliabile contattare direttamente le forze dell’ordine per verificare l’identità degli operatori e segnalare tempestivamente episodi sospetti.
Conclusioni
L’operazione condotta dalla Polizia di Stato di Modena rappresenta un esempio di efficacia investigativa e di tutela delle fasce più deboli della popolazione. Grazie all’impegno degli agenti e alla collaborazione tra le diverse strutture, è stato possibile individuare e fermare un giovane che aveva messo in atto una rapina pluriaggravata ai danni di una persona anziana, restituendo un senso di sicurezza alla comunità locale.
Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.