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Alle elezioni amministrative affluenza in calo, alle 23 ha votato il 43,85% degli aventi diritto

Alle elezioni amministrative calo della partecipazione al voto confrontando il risultato con il 49,52% dell'ultima tornata. Si vota fino alle 15

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Giulia Bassi

GIORNALISTA

Laureata in Storia Contemporanea e specializzata in Editoria e Giornalismo alla Statale di Milano, ha frequentato un master in Giornalismo d'Inchiesta a Roma. Giornalista professionista dal 2016, si occupa di attualità. Ha realizzato due reportage in Iraq su donne ed ex calciatori.

La terza e ultima rilevazione di domenica dell’affluenza su scala nazionale delle elezioni amministrative che coinvolgono 117 Comuni di Regioni a statuto ordinario e altri 9 in Sicilia (regione a statuto speciale), registra – alle 23 – un’affluenza del 43,85% degli aventi diritto. Anche in questo caso si registra un calo della partecipazione al voto confrontando il risultato con il 49,52% dell’ultima tornata.

I dati sull’affluenza alle amministrative

I dati sull’affluenza alle elezioni amministrative sono quelli che emergono dai dati del Viminale pubblicati sul portale Eligendo.

Brusca frenata (-5%) a Genova che registra il 39,15% (furono il 44,17% l’ultima volta, ma si votò solo di domenica). Crolla Taranto segnando quasi 8 punti in meno con il 44,49% rispetto al precedente 52,28%. Sopra al 50% Matera ma sempre con il segno meno: 50,17% contro il 53,41%. Ravenna (37,92%) lascia sul terreno 3 punti e mezzo sull’ultimo 41,40%.

L’asticella alle ore 19 si era ferma al 33,4% rispetto ai dati (sempre riferiti allo stesso orario) dell’ultima tornata elettorale, quando erano andati a votare il 36,2% degli aventi diritto.

Seggi aperti fino alle 15

I seggi si chiudono alle ore 15 di lunedì 26 maggio per 126 Comuni chiamati al rinnovo delle giunte. 117 sono quelli delle Regioni a statuto ordinario di cui 31 sopra i 15 mila abitanti e fra questi 4 capoluoghi: Genova, Ravenna, Taranto e Matera.

A questi si aggiungo i 9 Comuni (tutti commissariati) chiamati al voto in Sicilia. I ballottaggi si terranno l’8-9 giugno, in concomitanza con il voto sui cinque referendum abrogativi sul lavoro e la cittadinanza.

Al voto Genova, Taranto e Matera

A Genova a contendersi la fascia di primo cittadino sono Silvia Salis, sostenuta dal cosiddetto campo progressista in formazione extralarge (Pd, M5s, Avs, Azione ed Iv) e il vicesindaco uscente Piero Piciocchi, appoggiato dal centrodestra.

A Taranto il campo largo si presenta diviso (Pd e Avs insieme a sostegno di Piero Bittetti) mentre il Movimento Cinque Stelle corre da solo appoggiando Angela Angolano, l’unica donna in campo. Nella città pugliese però si presenta diviso anche il centrodestra: Forza Italia e Fratelli d’Italia fanno il tifo per Luca Lazzaro mentre la Lega corre senza simbolo sostenendo il civico Francesco Tacente.

Pd, Avs ed M5s si dividono anche in Basilicata. A Matera il partito di Conte sostiene il sindaco uscente Domenico Bennardi mentre il sostegno di Dem e Avs è per Vincenzo Santochirico. Il centrodestra invece si presenta unito per Antonio Nicoletti.

Urne aperte anche a Ravenna, storica roccaforte rossa dove il centrodestra non si è mai affermato nella storia repubblicana. La città è chiamata al voto dopo l’elezione del sindaco, Michele De Pascale, a governatore dell’Emilia Romagna. A contendersi la guida della città sono 7 sfidanti.

ANSA

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