Agcom prende posizione sul referendum dell'8 e 9 giugno, richiamo alle emittenti sulla copertura informativa

L'Agcom ha inviato un richiamo alla Rai e alle altre emittenti Tv e radio per una corretta copertura informativa sui 5 referendum dell'8 e 9 giugno

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L’Agcom bacchetta la Rai e le altre emittenti sui referendum. Il Consiglio dell’Autorità per le comunicazioni ha richiamato Tv e radio sulla copertura informativa delle cinque consultazioni dell’8 e 9 giugno. Il provvedimento, adottato alla luce del monitoraggio del Garante, arriva dopo le polemiche sull’astensionismo promosso dal Centrodestra e l’accusa alla rete pubblica di opposizioni e promotori di “oscurare” il voto referendario.

Il richiamo dell’Agcom

L’Agcom ha diffuso nella giornata di martedì 13 maggio il richiamo “alla Rai e a tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici operanti in ambito nazionale, affinché garantiscano un’adeguata copertura informativa sui cinque temi oggetto dei referendum indetti per i giorni 8 e 9 giugno”.

Un provvedimento, spiega il Garante in una nota, che “ha l’obiettivo di offrire ai cittadini un’informazione corretta, imparziale e completa sui quesiti referendari e sulle ragioni a sostegno delle opzioni di voto”.

la-russa-agcomFonte foto: ANSA

Il presidente dell’Agcom Giacomo Lasorella con il presidente del Senato Ignazio La Russa

Lo scontro sui referendum

Sul tema dell’adeguata informazione relativa ai referendum, si sta consumando lo scontro tra promotori e maggioranza. Dopo l’invito all’astensionismo da parte dei vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e del presidente del Senato Ignazio La Russa, opposizioni e Cgil hanno alzato la voce, accusando l’emittente pubblica di boicottaggio.

“Avevamo denunciato da giorni il silenzio informativo sui referendum. Oggi l’Agcom conferma nero su bianco ciò che andiamo ripetendo da tempo: il servizio pubblico non sta garantendo un’adeguata copertura informativa” è stato il commento del capogruppo del Pd in commissione di vigilanza Rai, Stefano Graziano.

“Il servizio pubblico non può diventare uno strumento di propaganda al servizio della maggioranza di governo” ha aggiunto il deputato dem sottolineando la fondatezza dei timori del partito.

La posizione della Rai

Sulla mancanza di approfondimento informativo sui referendum da parte della Rai, il Partito democratico ha anche annunciato un’interrogazione in vigilanza, mentre il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha promesso “azioni legali”.

Alle accuse Viale Mazzini ha risposto affermando di aver “garantito numerosi spazi dedicati ai temi oggetto di Referendum. In particolare – oltre a Tg e Gr – gli argomenti sono stati trattati da Porta a Porta, In Mezz’ora, Tango, Il Cavallo e la Torre, Agorà, Un Alieno in Patria e la Direzione Approfondimento si è prontamente attivata, invitando tutte le strutture editoriali a intensificare e consolidare la copertura informativa”.

Nella nota la Rai ha sottolineato, inoltre, che sui cinque temi della consultazione referendario sono partite da lunedì 12 maggio “le Tribune elettorali di Rai Parlamento”, confronti su tutte le reti televisive e radio statali moderate da un giornalista, con due appuntamenti quotidiani.

referendum-agcom Fonte foto: ANSA