Aurora Maniscalco morta a Vienna, testimone racconta il litigio prima della caduta: "Lei urlava e piangeva"
Aurora Maniscalco morta a Vienna, la testimonianza della donna raggiunta dai microfoni di Pomeriggio Cinque: "Urla e pianti"
Giallo attorno alla morte di Aurora Maniscalco, la hostess 24enne originaria di Palermo deceduta a Vienna dopo essere precipitata dal terzo piano di un palazzo. Una persona presente sul posto ha riferito di aver sentito pianti e urla prima che si verificasse la tragedia e che poi sono arrivate ambulanze e polizia per indagare sul caso.
- Aurora Maniscalco morta a Vienna, la testimonianza
- Il punto sulle indagini e la versione del fidanzato
- La famiglia della hostess chiede di accertare la verità
Aurora Maniscalco morta a Vienna, la testimonianza
"Ho solo sentito una discussione accesa, piangere e urlare", ha spiegato una donna raggiunta dai microfoni di Pomeriggio Cinque.
"Sentivo solo urla e grida – ha aggiunto la testimone -. Allora ho chiamato la polizia e sono scesa qui in cortile. Ed è arrivata altra gente, le ambulanze e la polizia. Siamo dovuti tornare nelle nostre case".
"Ci sono sette piani e il terzo è molto alto, più di 10 metri. Sono così dispiaciuta, tutto è stato veloce e inaspettato. Troppe donne muoiono in tragiche circostanze", ha concluso con amarezza la donna.
Il punto sulle indagini e la versione del fidanzato
Dopo tre giorni di indagini non ci sarebbero elementi che indichino un omicidio. Non la pensa così la famiglia della 24enne.
Il fidanzato 27enne Elio Bargione, anche lui palermitano e assistente di volo presso un’altra compagnia, sostiene che l’hostess si sarebbe tolta la vita dopo una discussione.
"Eravamo in cucina, Aurora mi ha dato due schiaffi, ha sbattuto la porta, è andata in balcone e si è lanciata". Questa la versione del giovane che con la compagna si trovava nell’appartamento in Universumstraße, a Vienna, nella notte tra sabato 21 e domenica 22 giugno.
La famiglia della hostess chiede di accertare la verità
Il padre di Aurora, Francesco Maniscalco, non crede fino in fondo a quanto detto da Bargione e ha presentato un esposto alla Procura di Palermo e chiesto, attraverso il suo legale, l’apertura di un’indagine autonoma.
"Noi vogliamo accertare la verità, questo non mi ridarà la mia piccola Aurora, ma l’unico dato oggettivo in nostro possesso è che il fidanzato di mia figlia si trovava al momento dell’incidente con lei", le parole di Francesco Maniscalco.
La famiglia si augura che chi indaga provveda ad acquisire le immagini delle telecamere di sicurezza e che venga effettuato un sopralluogo dettagliato nell’appartamento.