Caso Raoul Bova, Martina Ceretti scompare dal web e cambia numero: account Instagram chiuso dopo gli attacchi
Nuovi sviluppi sul caso Raoul Bova: Martina Ceretti chiude Instagram mentre Monzino rompe il silenzio. Si indaga sulla presunta estorsione
Si aggiungono nuovi dettagli al caso Raoul Bova. Nel frattempo Martina Ceretti ha deciso di cancellarsi dai social e di cambiare numero di cellulare per via degli attacchi che stava subendo. Il suo amico Federico Monzino rompe il silenzio.
- Martina Ceretti disattiva l'account Instagram
- Monzino rompe il silenzio
- Indagine in corso: il ricatto c’è stato
Martina Ceretti disattiva l’account Instagram
Dopo giorni di attacchi, la giovane modella Martina Ceretti ha deciso di disattivare il proprio account Instagram. Con questo, seguito da oltre 100.000 persone, la modella lavorava e la cancellazione anche momentanea è sicuramente un danno per la sua immagine, per quanto calcolato.
La giovane, coinvolta nella relazione e nel presunto tradimento con Raoul Bova, ha inoltre cambiato numero di cellulare perché raggiunta anche in privato. Comunque telefono e sim sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine che indagano sull’inchiesta per il reato di tentata estorsione.
Da alcuni giorni Ceretti aveva condiviso di non essere la persona che Corona aveva descritto e che in molti probabilmente si stavano immaginando. Lei con quella storia non voleva avere nulla a che fare e le motivazioni, cioè la ricerca della fama, non c’entravano affatto.
Monzino rompe il silenzio
A rompere il silenzio è proprio l’amico Federico Monzino, che attraverso le pagine di Repubblica racconta di come la modella volesse diventare famosa proprio con questa vicenda
“Martina voleva diventare famosa inizialmente in questo modo, ma poi, una volta che Corona aveva già le chat, gli abbiamo scritto perché Martina non voleva più che venisse pubblicato nulla”, spiega. Ma il volere della giovane non è stato preso in considerazione.
L’11 luglio è arrivato un messaggio direttamente all’attore Raoul Bova, che chiede di venirsi incontro affinché nulla della situazione emerga. È proprio da questi fatti che scatta l’inchiesta, ma Monzino alza le mani: “Corona ha inventato tante cose, sul mio conto soprattutto. Non è credibile, io ho fatto tanto per difendere Martina”, ha raccontato. Lui con questa vicenda dice di non avere coinvolgimenti diretti, ma intanto la procura indaga.
Indagine in corso: il ricatto c’è stato
Non ci sono quasi più dubbi sul fatto che il ricatto all’attore Bova ci sia stato. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla tentata estorsione tramite l’app di messaggistica WhatsApp. L’11 luglio è arrivato il famoso messaggio a Bova, nel quale si chiedeva di scendere a patti per evitare che venissero divulgate informazioni in merito alla sua relazione con Martina Ceretti.
Il messaggio anonimo, proveniente da un numero spagnolo, fa riferimento al materiale e minaccia esplicitamente la divulgazione. “Per il tuo matrimonio, per il tuo lavoro, altro che Don Matteo”, si legge nel messaggio.
Al momento la polizia postale ha sequestrato i dispositivi di Ceretti, Monzino e Corona e questi sono stati ascoltati come persone informate sui fatti. Il fascicolo resta attualmente contro ignoti, ma gli inquirenti stanno ormai ricostruendo l’intera catena digitale della minaccia e stanno stringendo il cerchio.