NOTIZIE
CRONACA

Colata detritica sulla ss51 a San Vito di Cadore, ancora crolli sulla Croda Marcora: strada chiusa per Cortina

Una colata di detriti blocca il traffico sulla ss51: la popolazione locale di San Vito di Cadore teme una frana della Croda Marcora

Pubblicato: Aggiornato:

Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Ancora crolli dalla Croda Marcora a San Vito di Cadore: nelle ultime settimane ci sono stati segnali di collasso della parete. Nella notte si è riversata sulla strada 51 di Alemagna una colata detritica. Chiuso il tratto all’altezza di Dogana Vecchia. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha esteso lo stato di emergenza.

Colata di detriti a San Vito di Cadore

I profili social di locali si sono riempiti di immagini dell’ampia colata di detriti tra San Vito di Cadore e Cortina. Si tratta dell’ennesima situazione di disagio per i cittadini, ma anche di pericolo.

La colata, composta da fango e sassi, si è staccata dopo la mezzanotte tra il 30 giugno e il 1° luglio dalla Croda Marcora. I detriti sono scesi fino alle prime abitazioni di San Vito di Cadore (a Belluno).

Crollo: detriti in strada

Non è il primo segnale di collasso della Croda Marcora. Nelle ultime due settimane sono numerose le segnalazioni online. La massa detritica, al momento, blocca la carreggiata della statale 51 di Alemagna in direzione di Cortina D’Ampezzo.

Segnali di crollo

Il 22 giugno scorso (dopo un altro crollo), un’altra colata aveva invaso le strade di Cancia. Anche in quell’occasione, la strada statale 51 di Alemagna, all’altezza dell’abitato di Cancia, era stata chiusa per via della frana dei vigili del fuoco.

Ancora a distanza di 11 giorni dalla precedente, il 27 giugno un’altra piccola colata detritica è scesa da Cancia. Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale, su Facebook scriveva dell’efficacia dello svuotamento delle vasche di laminazione. L’acqua e il materiale infatti non era arrivati direttamente sulla strada proprio grazie al lavoro svolto.

Il problema però restava e resta la Croda Marcora a San Vito di Cadore, che scarica roccia e fango. Il 29 giugno, dal versante della Marcora si era staccato molto materiale roccioso. La frana aveva sollevato una grande quantità di polvere che aveva invaso il centro abitato. La polvere appariva come molto fine, al pari del borotalco e intasava ogni spazio, perfino il buco della serratura delle abitazioni.

La situazione del traffico

Un’ora fa la situazione sulla strada statale 51 di Alemagna risultava ancora come bloccata all’altezza di Dogana Vecchia. Le ditte per il lavoro di rimozione del materiale detritico erano già al lavoro da diverse ore, ma la colata è stata ampia rispetto alle precedenti e il tempo di rimozione potrebbe essere più lungo del previsto.

Il video dopo la frana

I vigili del fuoco di Belluno e Verona sono al lavoro con due pale gommate, un escavatore e un camion per ripristinare la sicurezza nell’area.

Impegnate anche le squadre di Cortina e del distaccamento volontario di San Vito.

Strada statale chiusa per tre giorni

La statale Alemagna resterà chiusa per almeno tre giorni, ha dichiarato il sindaco di San Vito di Cadore, Franco De Bon.

Si tratta del tempo necessario "per consentire la rimozione dei 40-50 mila metri cubi di materiale scesi e che invadono la carreggiata".

De Bon ha aggiunto, citato da ANSA, ha aggiunto che la situazione è particolarmente complessa perché a mettere in moto i volumi di terra e roccia sarebbero stati non solo gli elementi meteorologici avversi delle ultime ore, ma anche infiltrazioni d’acqua presenti a monte, che ora si intende cercare di far deviare attraverso canalizzazioni artificiali.

Stato di emergenza regionale

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel frattempo ha disposto esteso lo stato di emergenza regionale "sia sotto il profilo territoriale, includendo l’intera Valle del Boite, sia sotto il profilo temporale, estendendo fino a oggi il provvedimento, a far corso dal 15 giugno. Attendiamo ora il completamento di questa nuova fase emergenziale per procedere con una ricognizione puntuale dei danni".

ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963