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Cos'è la Stanza delle Lacrime dove il nuovo Papa entrerà dopo la fumata bianca e la fine del Conclave

La Stanza delle Lacrime è il luogo dove diventa Papa il cardinale nominato nel Conclave, si trova dietro una porta della Cappella Sistina

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Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Si occupa soprattutto di cronaca, politica, economia e spettacolo.

La Stanza delle Lacrime è il luogo dove il cardinale prescelto durante il Conclave diventa Papa. Questo ambiente si trova dietro la porta sulla sinistra all’interno della Cappella Sistina. Qui il nuovo Pontefice sceglie il talare bianco e prende coscienza della sua nuova missione nella Chiesa.

Cos’è la Stanza delle Lacrime

La Stanza delle Lacrime contrasta con la magnificenza della Cappella Sistina. Lasciato alla spalle lo splendore dell’affresco del Giudizio Universale, dipinto da Michelangelo, si entra in un piccolo spazio senza colore e dalle mura spoglie.

È un ambiente con volta e lunette su cui si conservano alcuni lacerti di affreschi. Due rampe di scale su un lato e sulla parete di fronte una finestra nascosta da una tenda. Un tavolo e due sedie di legno scuro, un divanetto rosso e un appendiabiti.

Stanza delle Lacrime

L’arredamento è essenziale per lasciare spazio a un sentimento più intimo.

Nella Stanza delle Lacrime il neoeletto Papa sceglie una delle tre talari bianche messe a disposizione, ciascuna di taglia diversa, e indossa quello che sarà l’abito e il colore che lo contraddistinguerà fino alla morte.

Contro la parete di quest’ambiente di servizio incombe la grandezza drammatica degli affreschi di Michelangelo, ma nascosto si conserva ancora quello che doveva in origine concludere il complesso apparato iconografico dell’intera Cappella. Si tratta dell’affresco del Perugino, protetto da una intercapedine dietro il Giudizio, ma tuttavia noto da un disegno dei primi anni del XVI secolo, conservato all’Albertina Museum di Vienna.

Cosa succede nella Stanza delle Lacrime

Nella Stanza delle Lacrime avviene una vera e propria investitura. Dopo i giorni convulsi del Conclave, il nuovo Papa si trova per la prima volta solo con se stesso può piangere e pregare.

Murata su una parete si trova una lapide, datata al 31 maggio del 2013, che recita: “In questa sala, denominata del pianto a partire da Gregorio XIV che qui, il 5 dicembre 1590, appena eletto Papa, versò lacrime di commozione, il nuovo Pontefice, dopo aver accettato l’elezione, indossa gli abiti propri”.

Monsignor Marco Agostini, cerimoniere pontificio, descrive la stanza delle lacrime come “molto piccola, anche molto angusta” e importante per ciò che avviene “dal punto di vista simbolico“.

“Il Papa lì prende coscienza di ciò che è diventato – sottolinea Agostini – di ciò che è d’ora in poi. Il mutare dell’abito parla del profondo mutare della sua esistenza. In quel luogo apprende che l’ufficio è più grande della persona. Forse è da lì che deriva anche la definizione di stanza delle lacrime, perché è il momento in cui prende coscienza che la figura del Papa è molto più grande della persona che la riveste e che, sotto di essa, il Papa imparerà ogni giorno a morire, perché deve emergere l’ufficio, deve emergere il Vicario di Cristo, il successore di Pietro”.

Presa di coscienza della nuova missione nella Chiesa e cambio d’abito sono i due momenti che si consumano nella stanza delle lacrime. Nel vestirsi, il Papa viene aiutato dal maestro delle cerimonie.

ANSA

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