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Delitto di Garlasco, Massimo Lovati ribadisce l'estraneità di Andrea Sempio: "Su di lui non c'è nulla"

L'avvocato di Andrea Sempio è convinto che Chiara fosse testimone degli affari di un'organizzazione criminale: la teoria di Massimo Lovati su Garlasco

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Chiara Poggi era "un personaggio scomodo che è stato soppresso". Sono le nuove dichiarazioni che Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, rilascia ai media sul delitto di Garlasco. E ancora una volta il legale dell’indagato parla di un sicario, la punta dell’iceberg di una organizzazione criminale di cui la 26enne sarebbe stata a conoscenza. Motivi, questi, che inducono Lovati a pensare che il suo assistito sia innocente tanto quanto Alberto Stasi, in carcere dal 2015 con una condanna a 16 anni di reclusione.

Massimo Lovati ritorna sul "sicario"

Intervistato il 3 giugno da Pomeriggio Cinque Massimo Lovati, l’avvocato che difende Andrea Sempio insieme alla collega Angela Taccia, ritorna sulla teoria del sicario che avrebbe vibrato i colpi mortali che hanno ucciso Chiara Poggi.

Un assassino anonimo e feroce nonché membro di un’organizzazione criminale che non riguarda esclusivamente Garlasco né l’ormai noto Santuario della Bozzola, secondo Lovati, ma di cui la povera 26enne avrebbe scoperto i traffici diventando, quindi, un "personaggio scomodo".

"Quindi se era diventata un personaggio scomodo è stata soppressa" con l’evidente intento di metterla a tacere. Tutto ciò "esclude Stasi, esclude Sempio" dalla scena dell’omicidio, insieme "a tutti questi personaggi che la Procura sta cercando" per risolvere una volta per tutte la trama dell’omicidio di Garlasco.

Inoltre, all’inizio del suo intervento Lovati sottolinea che gli scandali che coinvolsero il Santuario della Bozzola risalgono al 2014, dunque si collocano 7 anni dopo il delitto di via Pascoli 8. Ciò significa che tra quei fatti e la morte della 26enne non ci sarebbe alcun collegamento.

"Su Andrea Sempio non c’è nulla"

Considerata l’ipotesi del sicario entrato in via Pascoli 8 per chiudere la bocca al "personaggio scomodo" Chiara Poggi, dunque, il suo assistito Andrea Sempio risulterebbe estraneo ai fatti nonostante le indagini a suo carico.

"Contro Sempio non c’è nulla", dichiara Lovati che sottolinea come gli investigatori stiano cercando "gli ignoti" con i quali il suo assistito avrebbe commesso il delitto, contestato in concorso con Stasi – che Lovati considera innocente – o (appunto) con ignoti.

Il delitto di Garlasco

Con la nuova inchiesta la Procura di Pavia sta riavvolgendo il nastro fino al 13 agosto 2007. Quel giorno Chiara Poggi, 26 anni, si trovava nella casa di famiglia di via Pascoli 8 a Garlasco (Pavia) mentre i genitori e il fratello si trovavano in Trentino per una vacanza. In un orario individuato dai giudici tra le 9:12 e le 9:35 la ragazza fu uccisa brutalmente con un oggetto pesante e contundente mai ritrovato.

I sospetti si concentrarono da subito su Alberto Stasi, allora 24enne e fidanzato della vittima. Stasi fu condannato il 12 dicembre 2015 in via definitiva dalla corte di Cassazione. Secondo gli ermellini avrebbe ucciso Chiara Poggi in un impeto d’ira.

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