Andrea Sempio e l'impronta 33 sul muro delle scale, il dettaglio degli avvocati sui piedi

Riguardo l'impronta 33, al centro delle nuove indagini del caso Garlasco, i legali di Andrea Sempio contestano anche l'assenza di orme di camminamento

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Se l’impronta vicina a dove è stata trovata Chiara Poggi è di Andrea Sempio, allora nella scena del delitto dovrebbero esserci anche le orme dei suoi piedi. È l’obiezione sostenuta dai legali del nuovo indagato del delitto di fronte ai riscontri della procura sull’impronta 33, rilevata dal muro della villetta di Garlasco e corrispondente in 15 punti al palmo della mano di Sempio.

L’impronta 33

L’impronta numero 33, al centro dell’accusa di omicidio nei confronti del 37enne, sarebbe stata distrutta, come succede dopo ogni sentenza definitiva, e non sarebbe più presente né negli archivi della procura di Pavia né in quelli del Ris di Parma.

Della traccia, prelevata dal muro sopra il terzo gradino che conduce alla cantina di casa Poggi, sarebbero rimaste solo alcune fotografie, e non sarebbe dunque possibile renderla una prova inoppugnabile tramite l’analisi di un’eventuale presenza di sangue o Dna.

La traccia di sangue

La speranza del genetista Pasquale Linarello, consulente della difesa di Alberto Stasi, è di ritrovare del materiale genetico che sia stato asportato dal muro e analizzato, prima del passaggio della ninidrina, sostanza utilizzata per evidenziare le impronte non visibili ma che "inibisce l’analisi del Dna".

"Stiamo valutando tutte le fotografie del sopralluogo prima del trattamento con la ninidrina, per capire se c’era una traccia che può aver indotto l’operatore del Ris" a rilevare quella parte di muro, "la speranza è che ci siano fotografie che ci facciano vedere se in quel punto ci siano tracce ematiche".

L’assenza di impronte di camminamento di Sempio

Secondo l’avvocato Angela Taccia, uno dei due legali di Andrea Sempio, l’impronta 33 non avrebbe comunque nessuna importanza, "anche perché non abbiamo mai negato, né noi come difensori, né lui come indagato, che Andrea Sempio sia sempre sceso in quella cantina e abbia sempre frequentato tutte le stanze di quella casa, tranne la camera matrimoniale" dei Poggi.

"Oltretutto poco sotto l’impronta lasciata da Andrea Sempio c’è anche quella di Marco Poggi. quindi ricordiamo che non essendo insanguinate non penso che possano avere una rilevanza giuridica in questa vicenda, almeno ad oggi" ha aggiunto intervistata da Mattino Cinque.

"Se vogliono attribuirla al momento dell’omicidio allora mi chiedo: come come mai non ci sono le impronte dei piedi?" è la domanda dell’avvocato.

Più lapidario il collega Massimo Lovati, che ai microfoni di Canale 5 ha ricordato di aver bollato come "l’ennesima bufala" la notizia del ritrovamento dell’impronta 33, "come si sta realizzando".

"L’impronta sul muro è una rappresentazione fotografica, prima di tutto" ha aggiunto il legale di Stasi "l’impronta del mio assistito, ammesso che sia del mio assistito, voglio capire quando la polizia giudiziaria l’ha appresa, perché a me non risulta" è la linea della difesa.

"Ammesso e non concesso che quell’impronta sia di Sempio" ha ribadito l’avvocato Lovati, "c’è da dire che non sono state trovate impronte di camminamento sulla scala".

impronta-andrea-sempio Fonte foto: Mattino Cinque