Cos'è la ninidrina, il reagente che ha "colorato" l'impronta compatibile con quella di Andrea Sempio

Un reagente, la ninidrina, ha arrossito l'impronta trovata nella casa di Garlasco e attribuita ad Andrea Sempio: nella traccia non c'era sangue

Pubblicato:

È stata la ninidrina, un reagente, a colorare di rosso l’impronta attribuita ad Andrea Sempio e repertata sulla parete delle scale della casa di Garlasco in cui è stata uccisa Chiara Poggi. Tale colore quindi non sarebbe da collegare all’eventuale presenza di sangue bensì al modo e alla tecnica utilizzata per evidenziare la possibile traccia.

Impronta di Andrea Sempio: perché è rossa

Ha fatto scalpore la possibile presenza di un’impronta di Andrea Sempio nella casa dove, nel 2007, era stata assassinata Chiara Poggi. Secondo le prime ricostruzioni si era arrivati a credere addirittura che questa impronta – che di fatti non esiste oggi che in foto – fosse insanguinata.

È arrivata invece una smentita che spiega il peculiare colore della traccia e lo riconduce a normale conseguenza delle metodologie che le forze dell’ordine stanno utilizzando per venire a capo del caso che è stato di recente riaperto.

ninidrina reagente impronta Andrea SempioFonte foto: IPA
Andrea Sempio

Cos’è la ninidrina, il reagente usato dai Ris

L’impronta riconducibile a Sempio, insomma, non è rossa perché insanguinata ma a causa del reagente. “La ninidrina, il reagente utilizzato, dà un colore rosa-violetto“, spiega all’AGI, Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi. Gli fa eco il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, che parla di “inesattezze e imprecisioni dei media” in una nota diffusa in queste ore. In essa aggiunge che “le superfici delle pareti e del soffitto, nel primo tratto della scala che conduce alla cantina Poggi, sono state trattate nel corso delle operazioni tecniche e di repertamento, eseguite il 21 agosto dai Ris di Parma, con una soluzione di ninidrina spray al fine di evidenziare tracce latenti”.

Gli inquirenti dunque spiegano come quella che è ormai diventata famosa come la “traccia numero 33” sia sì un elemento nuovo e da tenere in debita considerazione ma come la stessa non presenti alcuna traccia ematica.

Già pochi giorni dopo l’omicidio, l’impronta fu scoperta grazie alla ninidrina. Si tratta di un reagente spesso utilizzato proprio per individuare tracce, anche vecchie che a temperatura ambiente si presenta come un solido giallo chiaro dall’odore tenue e che è un composto nocivo. Reagendo con gli amminoacidi contenuti nelle secrezioni eccrine, rivela impronte digitali lasciate su superfici porose (carta, tessuto, legno), attribuendo loro una caratteristica colorazione violetta.

La storia dell’impronta da 2007 a oggi

Come detto, questa impronta, trovata sulla parete della scala che porta al seminterrato dove è stato gettato il corpo di Chiara Poggi, non è stata scoperta nelle ultime settimane. I Ris di Parma l’avevano individuata già nel 2007 ma non l’avevano considerata utile nelle indagini: non era abbastanza dettagliata per permettere confronti e su di essa non erano state trovate tracce di sangue.

Il 5 settembre 2007 una parte dell’impronta “33” è stata asportata dal muro grattando l’intonaco con un bisturi sterile mentre la restante parte era stata ritenuta “non utile”. Ecco perché l’impronta non esiste più ma di essa sono rimaste solo delle fotografie.

Tuttavia, a seguito di ulteriori investigazioni svolte con nuove tecniche e proprio analizzando queste foto, è stato possibile fare un confronto con le impronte di Andrea Sempio. Secondo la perizia dai consulenti dei pm, il tenente colonnello dei Ris di Parma Gianpaolo Iuliano e il dottor Nicola Caprioli, tale impronta era stata lasciata proprio dal palmo destro di Sempio, come dimostrato dalla “corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche”. Si tratta quindi questa di una svolta per l’amico di Marco Poggi, fratello di Chiara, che è tornato a essere indagato da marzo per omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi, ovvero l’unico condannato a 16 anni.

ninidrina-reagente-impronta-andrea-sempio Fonte foto: IPA