Delitto di Garlasco, parte l'esame delle impronte nella spazzatura: cosa cercano gli inquirenti in casa Poggi
Garlasco: il gip di Pavia ha incaricato il dattiloscopista Domenico Marchegiani per l'esame delle impronte sulla spazzatura di casa Poggi
Nuove analisi in vista nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. Dopo l’esame del Dna effettuato sul contenuto della spazzatura presente in casa Poggi nel giorno dell’omicidio di Chiara, sullo stesso materiale verrà effettuato un test sulle impronte. Elementi, questi, che in 18 anni non sarebbero mai stati acquisiti.
- L'esame delle impronte nella spazzatura
- La garza non sterile
- Chi potrebbe essere l'Ignoto 3 di Garlasco
L’esame delle impronte nella spazzatura
Venerdì 18 luglio la gip della Procura di Pavia Daniela Garlaschelli ha conferito al perito Domenico Marchegiani l’incarico di repertare le impronte presenti nel sacchetto dei rifiuti di via Pascoli 8.
Marchegiani è dattiloscopista della Scientifica. Come riporta Open, l’esame delle impronte nella spazzatura non sarebbe mai stato effettuato.
Fino ad ora, infatti, nella spazzatura del villino è stato effettuato il test del Dna. I risultati hanno presentato i profili genetici di Chiara Poggi e Alberto Stasi.
L’esame delle impronte digitali verrà effettuato mercoledì 23 luglio. Nel frattempo continuano le ipotesi sul Dna di Ignoto 3 recentemente isolato su una garza usata in sede autoptica nel cavo orale di Chiara Poggi.
La garza non sterile
Come anticipato, il nuovo scoglio che ha colpito la nuova inchiesta sul delitto di Garlasco, dove l’unico indagato è Andrea Sempio, è l’isolamento del Dna di Ignoto 3.
Questo profilo genetico è stato isolato in uno dei cinque campioni estratti dalla garza usata il 16 agosto 2007 dal medico legale Dario Ballardini in compagnia del suo assistente Ernesto Gabriele Ferrari, durante l’autopsia sul cadavere di Chiara Poggi.
Dei cinque campioni, tre sono inutilizzabili. Negli altri due è stato isolato il Dna di Ferrari all’80% nel primo caso, mentre nel secondo caso è stato individuato ancora una volta, parzialmente, il Dna dello stesso Ferrari e il profilo genetico di un soggetto maschile sconosciuto.
Chi potrebbe essere l’Ignoto 3 di Garlasco
Il dibattito sull’identità di Ignoto 3 sta creando forti divisioni. Per Massimo Lovati, l’avvocato di Sempio, i tre Ignoti isolati nella nuova inchiesta sarebbero insignificanti in quanto rappresenterebbero un maldestro tentativo di supportare la tesi del concorso in omicidio contestato al suo assistito.
Per Luciano Garofano, consulente della difesa di Sempio, si tratta di una contaminazione in quanto la garza utilizzata in sede autoptica non era sterile, e tanto meno era stato usato un tampone oro-faringeo apposito.
Per Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi, è bene attendere l’esito di questi esami. La genetista Denise Albani che ha isolato il Dna di Ignoto 3, intanto, ha fatto richiesta al medico legale Dario Ballardini di riferire come fosse stato condotto l’esame autoptico sul corpo di Chiara Poggi, anche per capire chi fosse presente nella stanza durante l’intervento. Se si trattasse di contaminazione, infatti, è d’uopo sapere se oltre a Ballardini e all’assistente Ferrari vi fosse qualcun altro.