Femminicidio di Giulia Tramontano, la madre le chiede scusa e attacca i giudici: "Non posso difenderti"
Dopo la sentenza sul femminicidio di Giulia Tramontano, la madre affida a Instagram parole struggenti e attacca la decisione dei giudici
A due giorni dalla sentenza d’appello che ha confermato l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, ma ha escluso la premeditazione, la madre di Giulia Tramontano rompe il silenzio. Con un post commosso, chiede scusa alla figlia uccisa nel 2023 mentre era incinta: il femminicidio di Giulia Tramontano continua a tenere banco e non mancano le polemiche.
- Femminicidio Giulia Tramontano, il dolore della madre
- La famiglia non accetta l’esclusione della premeditazione
- Verso la Cassazione: la Procura riflette sul ricorso
Femminicidio Giulia Tramontano, il dolore della madre
Giulia aveva 29 anni, era incinta al settimo mese e il 27 maggio 2023 è stata assassinata con 37 coltellate dal compagno nella loro casa a Senago, nel Milanese.
Dopo mesi in cui l’uomo l’aveva avvelenata con un topicida, cercando online “quanto veleno serve per uccidere una donna”, la brutalità del gesto aveva già scosso il Paese.
Loredana Femiano, madre di Giulia Tramontano
Ma ora, con l’esclusione dell’aggravante della premeditazione, la vicenda assume una piega ancora più dolorosa.
Come riporta Ansa, la madre Loredana Femiano ha affidato a Instagram una foto della figlia con delle cuffie e parole che stringono il cuore: “Spero che in quelle cuffie tu stia ascoltando la mia voce che ti chiede scusa… Non posso difenderti dall’ingiustizia subita”.
La famiglia non accetta l’esclusione della premeditazione
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello ma ha rimosso l’aggravante della premeditazione.
Una decisione che ha colpito al cuore la famiglia Tramontano. Chiara, sorella di Giulia, ha scritto un post durissimo: “La chiamano legge, si legge disgusto. L’ha avvelenata per mesi. Per lo Stato non è premeditazione”.
La frase più tagliente è rivolta alla giustizia stessa: “Uccide due volte”. Anche il libro scritto da Chiara, “Non smetterò mai di cercarti”, raccoglie il dolore di chi non può accettare una verità giudiziaria che non coincide con quella emotiva e fattuale.
Verso la Cassazione: la Procura riflette sul ricorso
La Procura generale di Milano attende le motivazioni della sentenza, attese entro il 15 settembre, per valutare un eventuale ricorso in Cassazione.
La famiglia si aggrappa a questa possibilità come a un’ultima occasione per vedere riconosciuta la gravità assoluta del femminicidio di Giulia Tramontano.
Il rischio, secondo loro, è che venga minimizzata una violenza premeditata, studiata nei dettagli, e consumata con freddezza.