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Malori sospetti sulla spiaggia di Bagnara a Quinto, ipotesi alga tossica: tre ragazze in ospedale

Tre ragazze di 20 anni sono state ricoverate in ospedale dopo un bagno in mare a Genova, forse per colpa di un'alga tossica

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Tre ragazze di 20 anni sono state ricoverate all’ospedale Galliera di Genova con eritemi, febbre e gonfiore, dopo un bagno sulla spiaggia di Bagnara, nel quartiere di Quinto. I medici ipotizzano che la causa sia un’intossicazione per il contatto con la fioritura dell’alga ostreopsis ovata.

Tre ragazze ricoverate dopo un bagno in mare

Il giornale di Genova Il Secolo XIX riporta che, nella giornata di venerdì 4 luglio, tre ragazze di 20 anni sono state ricoverate all’ospedale Galliera, tutte con gli stessi sintomi: febbre, eritemi, gonfiore, confusione.

I genitori delle giovani hanno raccontato che, il giorno prima, le ragazze erano andate a fare il bagno nella spiaggia di Bagnara, a Quinto, nel levante genovese, e che i sintomi erano emersi la mattina.

La zona di Genova dove le ragazze hanno fatto il bagno

Da questi indizi, i medici hanno dedotto che lo stato delle giovani si potesse ricondurre al contatto con la fioritura dell’alga ostreopsis ovata, che già all’inizio degli anni 2000 aveva causato problemi a Genova.

Le polemiche sulla chiusura delle spiagge

I genitori delle ragazze hanno espresso la loro frustrazione al Secolo XIX, lamentandosi per la mancata chiusura delle spiagge da parte del Comune di Genova:

Si doveva intervenire subito se c’era un’allerta e la spiaggia andava chiusa, specie quella di Quinto, dove già c’era stato un allarme. Turismo o no, se un luogo è pericoloso va chiuso.

In realtà non c’era nessun allarme. L’Arpal (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure) aveva diramato un’allerta che però si basava solo sulle condizioni ambientali che potevano favorire la diffusione dell’alga.

Cos’è la ostreopsis ovata

La ostreopsis ovata è un’alga microscopica, che in condizioni normali non è visibile all’occhio nudo ed è innocua. Quando si riproduce, con un processo chiamato fioritura, diventa però pericolosa.

In questa fase le colonie di quest’alga si moltiplicano, diventando visibili nella forma di filamenti marroni. Le cellule rilasciano anche una tossina, che può causare i sintomi descritti nelle tre ragazze se viene a contatto con la pelle delle persone.

La ostreopsis ovata è un’alga di origine tropicale che si è diffusa nel Mediterraneo a partire dagli anni ’90 a causa del riscaldamento delle acque dovuto al surriscaldamento globale. Si riproduce quando fa particolarmente caldo e si avvicina alle spiagge solo durante lunghi periodi di mare calmo.

ANSA

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