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CRONACA NERA

Omicidio Laura Ziliani, ergastolo alle figlie Paola e Silvia Zani oltre a Mirto Milani: era amante di entrambe

Ergastolo per il trio criminale che nel 2021 ha ucciso a Temù la vigilessa Laura Ziliani. Condannate le due figlie e l'amante di entrambe

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Mariaclaudia Catalano

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista dal 2012. Laureata in Lettere Moderne con esperienze sul web, in radio e tv nazionali. Appassionata di cronaca e politica

Caso chiuso per il cruento omicidio di Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù in provincia di Brescia. I giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione hanno confermato l’ergastolo per Paola e Silvia Zani, figlie della vittima, e del loro comune amante Mirto Milani. I magistrati hanno ritenuto inammissibile il ricorso fatto dal trio criminale. Inoltre è stato disposto per i condannati anche l’isolamento diurno per sei mesi.

La ricostruzione dell’omicidio di Paola Ziliani

L’omicidio risale all’8 maggio 2021 giorno della festa della mamma. Gli imputati hanno impedito che la vittima potesse difendersi offrendole un muffin ripieno di benzodiazepine.

Una volta stordita hanno soffocato la vigilessa a mani nude e occultato il cadavere seppellendolo nei pressi del fiume Oglio.

Temù, luogo dove è avvenuto l’omicidio di Laura Ziliani

La premeditazione e il ritrovamento del cadavere

Tre mesi dopo venne ritrovato il corpo di Laura Ziliani solo perché una piena smosse il terreno in cui era seppellita.

Esattamente un anno dopo il primo a confessare l’omicidio della donna fu Mirto Milani, parlando con un compagno di cella. Solo dopo arrivarono le confessioni delle figlie della donna.

Per i magistrati i tre hanno agito in piena sintonia, in modo lucido e premeditato.

Nel corso del tempo sono emersi dettagli cruenti dell’omicidio della vigilessa di Temù. A preparare il muffin sono state le figlie Paola e Silvia, mentre il soffocamento è avvenuto da parte di Silvia, poi Mirto mentre Paola la bloccava impedendole di reagire.

Perché le figlie e Mirto Milani hanno ucciso la vigilessa di Temù

Più di un anno a fare scalpore furono le motivazioni della sentenza della Corte d’Assise di Brescia. Nessuna ragione economica dietro l’omicidio della donna, nessun risentimento personale o rabbia accumulata nel corso degli anni da parte delle figlie nei confronti della madre.

Celebrare la coesione del trio criminale, così è stato sempre definito anche dai media all’epoca dei fatti, fu il movente principale che spinse Paola e Silvia Zani ad uccidere, insieme a Mirto Milani, la madre Laura Ziliani.

L’uomo è stato l’amante di entrambe le sorelle Zani.

ANSA

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