Piogge monsoniche devastanti in Pakistan, centinaia di morti: intere città sott’acqua, è emergenza totale
Piogge monsoniche devastano il Pakistan: 216 morti, centinaia di feriti, villaggi evacuati e immagini choc da Rawalpindi a Lahore. Emergenza continua
La furia dei monsoni non concede tregua al Pakistan. Solo tra il 19 e il 20 luglio, almeno 13 persone hanno perso la vita e altre 20 sono rimaste ferite, portando a 216 il numero totale dei morti da quando, a fine giugno, sono iniziate le piogge stagionali. Le immagini che arrivano dalle città colpite – case distrutte, strade sommerse, corpi estratti dal fango – sono scioccanti. Una crisi umanitaria che si aggrava ora dopo ora.
- Piogge monsoniche in Pakistan, centinaia di morti
- Gli appelli disperati degli sfollati
- Crisi climatica e fragilità strutturale
Piogge monsoniche in Pakistan, centinaia di morti
Come riporta ANSA, il Punjab, la regione più popolosa del Paese, è anche la più martoriata. Le autorità locali parlano di almeno 135 morti e 470 feriti solo in quest’area.
A Lahore e Faisalabad si registrano i bilanci peggiori: tetti crollati, allagamenti e decine di morti. In alcune città come Okara e Pakpattan, le squadre di soccorso hanno faticato a raggiungere i villaggi isolati dalle acque.
Gli effetti delle piogge monsoniche in un villaggio del Pakistan
Anche Khyber Pakhtunkhwa e il Sindh riportano dati pesanti: rispettivamente 42 e 21 morti. Oltre 195 capi di bestiame sono stati spazzati via, e 779 case risultano danneggiate, 196 delle quali completamente distrutte.
Gli appelli disperati degli sfollati
A Rawalpindi, la città attraversata dal pericoloso corso d’acqua Nullah Lai, è scattato l’ordine di evacuazione.
Centinaia di famiglie sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni dopo l’esondazione del fiume.
Le autorità hanno proclamato un giorno festivo per incentivare i cittadini a restare a casa, mentre le immagini aeree mostrano strade trasformate in fiumi di fango e abitazioni sventrate dalla corrente.
Molti residenti denunciano l’assenza di aiuti: senza acqua potabile, elettricità e cibo, interi quartieri sono allo stremo.
Crisi climatica e fragilità strutturale
Le morti, in gran parte causate dal crollo di tetti e muri, raccontano anche la fragilità dell’edilizia popolare in molte zone del Pakistan. Le autorità locali invitano la popolazione a predisporre kit di emergenza e a spostarsi in aree sicure, ma non sempre queste sono facilmente raggiungibili.
Il Pakistan è considerato uno dei Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Le piogge monsoniche, che tra giugno e settembre forniscono il 70% delle precipitazioni annuali, sono essenziali per l’agricoltura, ma diventano sempre più imprevedibili e violente.
Il ricordo delle alluvioni del 2022 è ancora vivo: 1.700 morti, un terzo del Paese sommerso e milioni di sfollati.