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Violenza sessuale a Milano in viale Umbria, donna sequestrata in casa e minacciata con un cacciavite dall'ex

Ancora un caso di violenza sessuale a Milano: un uomo di 33 anni è stato arrestato, è accusato anche di sequestro di persona e lesioni personali

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Violenza sessuale a Milano, zona viale Umbria. Un uomo di 33 anni è stato arrestato con le accuse di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni personali dopo aver tenuto segregata in casa per oltre dodici ore la sua ex compagna, una donna di 45 anni. La vittima, minacciata con un cacciavite e privata del telefono, è stata violentata e picchiata prima di riuscire a chiedere aiuto.

Violenza sessuale a Milano

Come riporta il Corriere della Sera, i fatti sono avvenuti tra la sera di domenica 13 e il primo pomeriggio di lunedì 14 luglio. La donna aveva da poco interrotto una relazione di sei mesi con l’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti.

Dopo un periodo di insistenti telefonate e pressioni, la 45enne ha accettato di incontrarlo per un chiarimento. Ma una volta entrato nell’appartamento, il 33enne ha immediatamente trasformato quell’incontro in un incubo.

La violenza sessuale si è consumata in viale Umbria a Milano

Le minacce e lo stupro

Dopo aver sprangato la porta con una sedia e sequestrato il cellulare della vittima, l’ha minacciata con un cacciavite costringendola a rimanere in casa.

Durante la notte, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’ha ripetutamente aggredita e costretta ad avere rapporti sessuali.

La violenza è proseguita fino a quando, sotto l’effetto di stupefacenti, l’uomo si è addormentato. Solo allora la donna è riuscita a recuperare il telefono e chiamare il 112.

I carabinieri del Nucleo Radiomobile e il personale sanitario del 118 sono entrati nell’abitazione verso le 13 di lunedì.

L’uomo, ancora addormentato all’arrivo dei militari, è stato arrestato e condotto nel carcere di San Vittore. La vittima, in stato di forte shock e con escoriazioni al collo, è stata immediatamente accompagnata alla clinica Mangiagalli, specializzata nella presa in carico delle donne vittime di violenza.

L’aggravante della premeditazione

Secondo gli inquirenti, il comportamento dell’uomo potrebbe configurare un’aggravante per premeditazione, vista la modalità con cui ha orchestrato l’incontro e impedito qualsiasi fuga alla donna.

L’arrestato sarà interrogato nei prossimi giorni, mentre proseguono gli accertamenti per ricostruire nel dettaglio l’accaduto.

Il caso di Milano riapre la riflessione sull’urgenza di protezione delle donne da partner violenti anche dopo la fine delle relazioni, soprattutto in contesti dove già emergono segnali di pericolosità.

IPA

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