15enne violentata dai compagni di scuola di Anzio, diffusero anche il video: il Pm chiede 7 anni di condanna

Chiesta condanna a 7 anni per la violenza ai danni di una 15enne di Anzio. Due minori e un 18enne fecero girare il video sui social

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Nel 2021 una quindicenne di Anzio è stata violentata da un gruppo di compagni della sua scuola, tra questi anche un ragazzo già maggiorenne. La violenza è stata firmata e divulgata sui social. Per questo i pm hanno chiesto una condanna a 7 anni.

La violenza ad Anzio

La giovane di 15 anni di Anzio si è ritrovata in casa di uno dei suoi compagni di scuola, ma non erano da soli. Non sapeva di finire in una trappola: altri due ragazzi, uno dei 17enne e l’altro 18enne, li stavano aspettando.

Questo è quello che è accaduto nell’aprile 2021, quando Silvia (nome di fantasia) raggiunge casa del suo compagno di classe. Era convinta ci fossero anche i genitori di questo nell’abitazione.

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Una volta arrivati, però, le viene offerto da bere e in stato di alterazione la persona di sua conoscenza e altri due abusano di lei.

Il racconto

La violenza è durata a lungo ed è stata ripresa con il cellulare. La ragazza è riuscita ad allontanarsi da sola e a raggiungere il treno per tornare a casa.

Una volta sul mezzo, incontra il macchinista e racconta quanto le è accaduto. Immediata la chiamata ai carabinieri, che intervengono. Bloccato il treno, la giovane è condotta in salvo.

Iniziano così le indagini e poi il processo. Ad aggravare la posizione degli abuser è il video girato, che viene ricondiviso sui social. Per questo motivo la giovane si è ritirata da scuola.

La condanna a 7 anni

Sono passati diversi anni, ma non senza il proseguimento del lavoro da parte del tribunale. Con la ricostruzione alla mano e il filmato come prova della violenza, il pm ha chiesto una condanna di sette anni per i partecipanti alla violenza.

Sono stati due però i procedimenti, il primo è ancora in corso e riguarda i minorenni che hanno diffuso le immagini della sera, mentre l’altro riguarda il maggiorenne.

Oggi il ventiduenne, di origine marocchina, rischia una condanna a sette anni per violenza sessuale di gruppo, pedopornografia e condivisione di materiale intimo non consensuale.  Si attende l’esito del processo e la conferma della condanna chiesta in aula.

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