I nostri lettori più attenti si sono sicuramente chiesti come vengano compensate le differenti circonferenze percorse dalle ruote (interne ed esterne) di un autoveicolo in curva. Essendo distanziate mediamente da circa 1,3 a poco meno di 1,7 metri (tale misura varia, evidentemente, a seconda del modello e si chiama “carreggiata”), in curva tracciano archi, cioè traiettorie, di diversa lunghezza (nello specifico, la ruota interna percorre meno metri): condizioni che non potrebbero affrontare senza incappare in un continuo slittamento della ruota più interna, se non ci fosse un “geniale” dispositivo definito Differenziale.
Dunque, questo dispositivo è progettato per distribuire nel modo più redditizio la coppia fra i due semialberi dello stesso asse e per far girare nelle curve le ruote poste alle estremità con velocità di rotazione differente, visto che quelle esterne si trovano a dover percorrere una maggior distanza nello stesso lasso di tempo di quelle interne.
Un magico toccasana in curva
Fra gli appassionati di guida sportiva il più noto (e amato) dispositivo di questo tipo è il Differenziale Autobloccante, impiegato nelle auto da competizione o comunque nei veicoli più performanti, per evitare lo slittamento delle gomme sui fondi più scivolosi. È provvisto di un sistema che blocca automaticamente, e fino a un determinato limite, la ripartizione della coppia, in modo che la ruota che può contare sulle migliori condizioni di aderenza sia in grado di spingere senza impedimenti la vettura anche nel caso in cui l’altra ruota percorra una traiettoria più scivolosa.
L’autobloccante più classico è quello a controllo meccanico, ma dagli ultimi anni si vanno sempre più diffondendo (anche perché più economici…) quelli “elettronici” che, tramite la gestione dell’erogazione o, più semplicemente, frenando la ruota che slitta, garantiscono un comportamento praticamente analogo. Oltre che per assolvere a questo compito, i Differenziali possono essere utilizzati anche per distribuire la coppia fra avantreno e retrotreno nelle vetture a trazione integrale.
Tanti ingranaggi bene “ingabbiati”
Dal punto di vista costruttivo, il Differenziale è costituito da una “gabbia portasatelliti” alla quale sono vincolati due semialberi sui quali sono installati due satelliti (uno per asse) in presa con due planetari (ingranaggi conici) solidali con i semialberi che inviano la coppia alle ruote motrici. La gabbia portasatelliti è a sua volta collegata all’albero di trasmissione attraverso una coppia conica.