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Come è morta Erika Ferini Strambi, i primi risultati dell'autopsia sul corpo della 53enne

Cosa è emerso dall'autopsia sul corpo di Erika Ferini Strambi, trovata morta nei campi tra Pantigliate e Peschiera Borromeo

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Nessuna coltellata o ferita da arma da fuoco. Non sono emerse lesioni evidenti, se non qualche frattura alle costole, sul corpo di Erika Ferini Strambi, la 53enne milanese trovata morta lo scorso 16 luglio in un campo tra Peschiera Borromeo e Pantigliate. L’autopsia non ha quindi chiarito come è morta la donna, che risultava scomparsa dalla notte tra il 5 e il 6 luglio.

L’autopsia su Erika Ferini Strambi

Nella mattinata di venerdì 25 luglio è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Erika Ferini Strambi, la 53enne manager di Luxottica trovata morta il 16 luglio nei campi tra Pantigliate e Peschiera Borromeo, nell’hinterland di Milano.

L’esame sul corpo della donna, trovato in avanzato stato di decomposizione, non ha chiarito le cause del decesso.

 Nella zona del ritrovamento del cadavere si cercano borsetta e telefono di Erika Ferini Strambi

Dall’autopsia non sono emersi segni evidenti di violenza come coltellate o colpi d’arma da fuoco. E non sono state trovate lesioni alla testa, la scatola cranica è integra. Lo riporta Ansa.

Sono invece state trovate alcune fratture alle costole, compatibili anche con un eventuale incidente stradale.

Si continua a indagare per omicidio

L’autopsia non ha quindi risolto il giallo sulla morte di Erika Ferini Strambi, per cui i carabinieri e la procura di Milano indagano per omicidio.

La 53enne era scomparsa nella notte tra sabato 5 e domenica 6 luglio, dopo una serata trascorsa in un locale di karaoke a Segrate.

Dieci giorni dopo è stata trovata morta in un campo tra Pantigliate e Peschiera Borromeo, a circa 200 metri dalla sua auto, con il muso in un fosso accanto a una stradina sterrata.

Gli slip sfilati e la borsetta scomparsa

Sono diversi gli elementi che non tornano nella scomparsa e nella morte di Erika Ferini Strambi. A partire dai suoi movimenti di quella notte.

Dopo aver lasciato il karaoke verso l’una non è tornata a casa a Milano ma ha guidato verso Pantigliate e Peschiera, come mostrano i conta-targhe della zona e il suo cellulare, che ha agganciato per ore la cella di Pantigliate prima di spegnersi la mattina del 6 luglio.

L’auto della donna è stata trovata con le portiere chiuse e le chiavi ancora nel quadro, la 53enne a 200 metri di distanza con accanto le stampelle che usava per via della sua disabilità.

Mancano all’appello la borsetta con i documenti e il telefono, che non stati trovati dagli investigatori. Nei giorni scorsi è stato avviato lo sfalcio dell’erba in quel campo alla ricerca degli oggetti mancanti.

Accanto al cadavere sono poi stati trovati gli slip della donna, un particolare che assieme alla zona appartata porta gli inquirenti a ipotizzare un incontro con un uomo al momento misterioso.

Facebook Erika Ferini Strambi/ANSA

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