Garlasco, online video dell'autopsia di Chiara Poggi: Garante della Privacy blocca immagini e lancia l'allarme
Garlasco, diffuso in rete il video dell'autopsia di Chiara Poggi: provvedimento urgente del Garante della Privacy
Provvedimento d’ufficio e urgente adottato dal Garante della Privacy per bloccare la diffusione online del video contenente le immagini dell’autopsia di Chiara Poggi. La misura è stata emessa dopo che un soggetto ha iniziato a rendere disponibile in rete, a pagamento, un filmato dell’esame autoptico condotto sulla vittima dell’omicidio di Garlasco. Con lo stesso provvedimento, l’Autorità avverte i media e i siti web che l’eventuale diffusione delle immagini risulterebbe illecita in quanto in contrasto con le regole deontologiche dei giornalisti e la normativa privacy.
- Online il video dell'autopsia di Chiara Poggi: interviene il Garante della Privacy
- Delitto di Garlasco, emerge un nuovo Dna maschile
- Lo scetticismo della famiglia Poggi
Online il video dell’autopsia di Chiara Poggi: interviene il Garante della Privacy
Il Garante della Privacy, sempre in merito al video dell’autopsia, ha inoltre invitato “chiunque entri nella disponibilità di tali immagini, compresi i mezzi di informazione, ad astenersi dalla loro diffusione che – anche in considerazione della violenza esercitata nei confronti della vittima – lederebbe in modo gravissimo la sua dignità e quella dei suoi familiari”.
L’Autorità si riserva l’adozione di ulteriori provvedimenti anche di carattere sanzionatorio.
Delitto di Garlasco, emerge un nuovo Dna maschile
Nel frattempo, ieri 11 luglio, la vicenda di Garlasco ha visto un nuovo colpo di scena. Sono emersi nuovi elementi sul delitto. Elementi che potrebbero segnare una svolta nelle indagini.
Un nuovo Dna maschile ignoto è stato rilevato nella bocca della vittima. Tale Dna è emerso da un tampone mai preso in esame prima.
Il profilo genetico non appartiene né ad Alberto Stasi, già condannato in via definitiva per l’omicidio dell’allora fidanzata, né ad Andrea Sempio, che risulta indagato per omicidio in concorso.
Il dettaglio del Dna maschile ignoto potrebbe corroborare la tesi che ipotizza che sulla scena del crimine abbiano agito più persone.
Lo scetticismo della famiglia Poggi
I nuovi sviluppi sono stati commentati dalla famiglia Poggi che, ancora una volta, ha mostrato scetticismo, parlando di dati “infondati”.
Lo scetticismo dei Poggi, in effetti, pare più che comprensibile anche perché, stando a fonti qualificate coinvolte nell’incidente probatorio, sembra che il Dna trovato nella bocca di Chiara apparterebbe a un assistente del medico legale Marco Ballardini, che intervenne dopo l’omicidio della ragazza.
In ogni caso, viene rimarcato che “si tratta di una valutazione assolutamente preliminare” sul materiale genetico ‘y’ attribuito a una persona di sesso maschile. I campioni da cui è stato preso il materiale genetico sono stati rilevati sulle garze usate da Ballardini durante l’autopsia.